Quando non si ha niente di serio su cui discutere ci si attacca, anzi, ci si affigge agli spazi elettorali che tali non sono perché chi ha buona memoria sa molto bene che la “propaganda elettorale” è disciplinata dalla Legge 04/04/1956 n. 212 che prevede solo a partire dal 30° giorno antecedente quello delle votazioni le affissioni elettorali in spazi stabiliti dalla Giunta Comunale.

Ritenendo chi ha scritto le considerazioni pubblicate su Bastia Oggi persona informata sui fatti dovrebbe sapere che l’affissione dei manifesti della candidata a Sindaco Paola Lungarotti rientra nella tipologia degli spazi  pubblicitari  e come tali, secondo l’art. 5 del Regolamento comunale, “destinati ad affissioni di natura istituzionale, sociale comunque prive di rilevanza economica” per una quota del 20%  soggetta, da quanto dichiarato dal servizio affissioni, a maggiorazioni in caso di eccessive prenotazioni da parte di associazioni, enti, eventi patrocinati o organizzati dall’amministrazione.  La procedura è molto semplice: basta andare alla DOGRE, portare i manifesti, verificare la disponibilità degli spazi, pagare.  E la disponibilità c’era, a voglia se c’era. Non c’erano invece gli altri candidati che oscillavano tra la sinistra e la destra, tra forse lo/a candidiamo o forse no. Il primo è arrivato il 9 marzo (insieme al primo bis in pectore), il secondo il 16 marzo e il terzo deve ancora presentarsi ufficialmente.

Nessuna prevaricazione, ma progettazione, strategia, staff, programmazione; sono questi i motivi per cui i manifesti di Paola Lungarotti, sono affissi in città dal 16 febbraio.

 E questa è la prima contestazione alle inesattezze dichiarate.

La seconda è ben più grave. Gli spazi sono stati prenotati e pagati il 7 febbraio, affissi dal giorno della conferenza stampa, il 16 febbraio, per un costo di molto meno della metà di quello dichiarato in maniera falsa e tendenziosa.  L’insinuazione, in questo caso sui costi eccessivi e le prevaricazioni nei riguardi del “diritto di espressione politica”, è una costante di chi manipola i fatti pensando che chi legge è un sempliciotto facile da raggirare. Ci vuole rispetto per i cittadini. Chi è il sempliciotto? Quello che legge o quello che scrive? Carta canta e villan dorme: basta andare alla DOGRE e controllare le ricevute. 

Chi ha perso tempo nel voler dimostrare inutilmente la scorrettezza della candidata a Sindaco Paola Lungarotti è bene che orienti i propri sforzi verso ben altro. E chi ha sottoscritto, avallando chi ha scritto, è bene che approfondisca correttamente quanto il manipolatore sta proponendo al manipolato. La campagna elettorale non è un bando di sfida, fatto di bassezze verbali e bugie ma un impegno con la città e per la città, la differenza è vero, non la fa lo slogan ma la persona e la squadra.

Ufficio stampa della candidata sindaco Paola Lungarotti

Loading

Print Friendly, PDF & Email

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.