L’annuncio della creazione di una struttura sportiva da otto milioni infiamma la campagna elettorale

Degli Esposti presenta il progetto da oltre settemila posti, Lungarotti replica: “Megalomania”

Realizzazione Sarebbe adatto a ospitare   anche competizioni internazionali

di Flavia Pagliochini

BASTIA UMBRA Settemiladuecento spettatori seduti e quattrocento in piedi. Una struttura capace di integrare le esigenze delle società di sport indoor, ma che può essere utilizzata tutto l’anno, perché integra le esigenze sportive con quelle di altre attività inclusive, senza dimenticare la possibilità di aprirsi a “eventi di ogni tipo”. Pur offrendo altezze ampiamente superiori a quelle richieste per le competizioni internazionali (ad esempio per il volley), il palasport avrà all’esterno un’altezza contenuta (16 metri) perché il terreno di gioco (50 per 40 metri, per ospitare campi regolamentari per ogni sport indoor) sfrutta il piano seminterrato. Le tribune si articolano su tre livelli, agevolmente  fruibili dalle persone diversamente abili. Il livello intermedio, poi, offre spazi che possono essere destinati alle attività delle associazioni sportive. Accanto alla struttura è stato previsto un polo destinato ai servizi, alto 8 metri disposti su due piani. L’area potrà contare su parcheggi coperti al di sotto del palasport, oltre 29mila metri quadrati di parcheggi scoperti e un’area verde che supera i 20.500 metri quadrati. A presentare il progetto è Catia Degli Esposti, ex assessore e candidata sindaco per la Lega con altre civiche, che vuole dare a Bastia Umbra il più grande palasport della regione; ma i sogni dell’aspirante prima cittadina sono oggetto di ironie da parte dell’altra avversaria nel campo del  centrodestra, Paola Lungarotti. “Siamo già agli effetti speciali, alle megalomanie.         Progetti non sostenibili sia per i costi di costruzione sia per quelli di gestione e, soprattutto, inutili per effetti positivi che possono produrre”, la risposta al vetriolo delle liste e dei partiti che sostengono l’attuale titolare della Cultura. Ma per la coalizione della Degli Esposti il progetto è non solo “perfettamente integrato con l’ambiente circostante”, ma si tratta di “un impianto e un polo facilmente raggiungibile attraverso la statale 75, baricentrico rispetto all’Umbria e quindi in grado di attrarre anche manifestazioni da altre città. Un progetto sostenibile – spiega la coalizione – perché ad esso è legato un piano economico pubblico-privato per la copertura sia dei costi di realizzazione (stimati tra i 6 e gli 8 milioni di euro, escluse le opere pubbliche, ndr) che per la sua gestione”. Concreto interesse, inoltre, è stato manifestato dal Coni e dal Credito sportivo italiano, senza dimenticare il possibile aiuto del governo. “La nostra città avrebbe un palazzetto dello sport che per dimensioni nell’Italia centrale sarebbe secondo solo al Palalottomatica di Roma. Arriverebbero fondi a iosa dai privati? Roba impensabile”, replica Lunga rotti, che preferisce “progetti concreti e opere ben più utili ed ormai in fase di realizzazione essendo stato il loro iter già da tempo avviato e ritardato da lacci e laccioli burocratici”.

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