Sindaco Paola Lungarotti

“Cosa aspettarsi dal nostro Sindaco, primo Sindaco donna, che in campagna si è dipinta come cordiale, amica, sempre presente, una di noi…? “

Rispondo all’accorato appello del Capogruppo Lega Bastia Umbra Catia Degli Esposti: “Cordiale, amica, sempre presente, una di noi” e lo sarà sempre, come lo è da sempre. Confondere la cordialità e l’amicalità con le scelte che sto effettuando a seguito del mio mandato ammnistrativo, caratterizzato da continuità e discontinuità, stabilità e innovazione, inclusione e partecipazione allargata, è alquanto limitante: la cordialità e l’amicalità afferiscono alla sfera delle relazioni e non a quella delle decisioni, sempre ponderate e motivate alla luce degli obiettivi preposti.

Il Capogruppo Lega Bastia Umbra ha anticipato tempi e modalità di comunicazione nei riguardi di una scelta di rinnovamento delle cariche direttive dell’Università Libera che ancora non sono arrivate al giusto compimento. Questo comunque mi permette di ricordare certi aspetti su come si procede alla nomina del Direttivo dell’Università Libera, in particolar modo al Capogruppo della Lega.  

Lo Statuto dell’Università Libera di Bastia Umbra, all’art. 4, recita che a fine anno accademico il Presidente e il Direttivo decadono fino a nuova nomina. La nomina del Presidente è prerogativa del Sindaco in carica mentre quella dei membri del Direttivo è effettuata in concertazione tra il neo Presidente che ne propone la composizione e il Sindaco. Ed è questo che sta facendo il Sindaco.

In 25 anni nell’ Università Libera si sono avvicendati alla carica di Presidenti tre personaggi di rilievo della nostra città. Pensare ad un nuovo protagonista con analoghe qualità professionali, culturali e sociali può essere definito un modus operandi del tutto nuovo quasi sconcertante se non del tutto avventato?

Esperienze di tal genere nascono istituzionalmente per allargare la partecipazione e costruire sull’esistente, di comprovato valore e impegno, ulteriori tasselli di crescita e innovazione.

Le novità non mettono in discussione la qualità di quanto fatto. Il ricambio non annulla il lavoro fatto né tanto meno mette il “cappello” sull’Università Libera.  Novità e ricambio attecchiscono sul passato. Creare opportunità anche per altri è l’impianto fondante dell’art. 4 dello Statuto ed è questo che ha guidato la riflessione in merito.

Il comportamento arrogante lo può avere chi pensa che certi incarichi siano assegnati per alcuni e non per altri, chi pensa che gli orizzonti dell’impegno appartengano a pochi e non a tanti.

Le scelte operate non sono state né arroganti né tanto meno freddamente notificate: già a fine giugno avevo informato la Presidente Maria Teresa Pietrobono della volontà di procedere in tal senso e come ho scritto in una nota rivolta a tutto il Direttivo uscente: “Da sempre i rapporti istituzionali con il Direttivo sono stati curati dalla Presidente prof.ssa Maria Teresa Pietrobono, anche in questa circostanza. A tempo debito le ho comunicato le intenzioni di procedere all’individuazione di un nuovo Presidente che a sua volta avrebbe proceduto alla designazione dei membri del Direttivo, per le ovvie ragioni statutarie”.

Ho altresì scritto nella stessa nota: “Rinnovo i ringraziamenti per tutto il lavoro svolto in questi anni, sono convinta di esprimere a nome di tutta la Comunità bastiola l’orgoglio nell’avere una Università vivace, sana, cresciuta nel tempo. 

Nello spirito dell’Università Libera sono altresì convinta che la collaborazione, la sinergia, l’apertura saranno sempre elementi di continuità e crescita oltre che collante per la Comunità e per tutti coloro che avranno l’occasione di tratteggiare la sua identità”.

Pertanto creare nuove opportunità non significa disconoscere il valore delle persone che vi hanno operato né tanto meno dell’Università Libera per quello che è diventata, anzi la collaborazione tra tutti dovrebbe essere l’elemento caratterizzante al di là degli avvicendamenti. O invece dobbiamo discutere sul concetto di avvicendamento? Ma l’Università Libera è patrimonio della Comunità: forse è proprio questo che mette in discussione il Capogruppo della Lega e chi la pensa come lei.

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