Le indagini proseguono senza sosta ma ancora non ci sono certezze sulle cause del decesso di un’anziana

di Flavia Pagliochini                

BASTIA UMBRA Si indaga a 360 gradi per capire come sia morta una donna di 98 anni, di nazionalità straniera ma residente a Bastia Umbra, ritrovata ieri mattina nel fiume Chiascio, lungo il corso d’acqua che scorre a Bastiola. Ad allertare le forze dell’ordine è stato un passante, che ha scorto il corpo della poveretta. Sul posto la squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Assisi, i carabinieri della stazione di Bastia Umbra e della compagnia di Assisi, agli ordini del tenente colonnello Marco Vetrulli, la polizia locale di Bastia Umbra, coordinata dal maggiore Carla Menghella e il personale di soccorso. L’allarme è scattato nella tarda mattinata di lunedì: dopo le chiamate alle forze dell’ordine il corpo è stato recuperato dai caschi rossi assisani. Al momento non viene esclusa nessuna ipotesi, anche se quella di un omicidio sembrerebbe molto remota. Non è chiaro invece perché la donna fosse andata sulla riva del fiume, né da quanto tempo fosse in acqua il suo cadavere. Ora sono in corso le indagini per capire la dinamica di quello che potrebbe essere una disgrazia o un gesto volontario. A corroborare queste ipotesi, il fatto che le ciabatte della vittima sono state ritrovate a poca distanza dal luogo della tragedia, come se la donna (che risiedeva poco lontano dal luogo) se le fosse tolte prima di entrare  in acqua. Ma non  è escluso un malore. Un caso che ricorda da vicino quello di Maria Iolanda Tanci, l’ottantenne originaria di Città di Castello,  con  familiari  a Bastia Umbra, scomparsa a fine dicembre 2017; a dare l’allarme in quel caso era stata la figlia, che rientrando a casa non aveva trovato la mamma. Anche allora le ricerche si erano concentrate nella zona del Chiascio – l’ombrello della donna era stato avvistato sul greto.

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