SONO OLTRE SEI ANNI che il mistero di Fabrizio Catalano (foto) aleggia sulla città di San Francesco. Svanito nel nulla senza un come, un perché, con i familiari (la mamma Caterina, battagliera e determinata, il papà Ezio, il fratello più piccolo Alessio) che, da allora, non hanno ceduto di un millimetro nella speranza di ritrovarlo, di poter trovare una spiegazione alla sua scomparsa. Il 16 luglio del 2005 Fabrizio, diciannove anni, appassionato di chitarra e di musica, era giunto da Collegno, in provincia di Torino, in Assisi per partecipare ad un corso di musicoterapia alla Pro Civitate Christiana. Giovedì 21 luglio verso le otto del mattino era uscito di casa e da allora mistero; un avvistamento all’inizio del percorso francescano poi più nulla. Tante le ricerche, le battute nella zona dove era stato visto per l’ultima volta, gli appelli della famiglia, la partecipazione a trasmissioni televisive (a cominciare da “Chi l’ha visto?”); e poi ancora un libro (“Cercando Fabrizio – Storia di un’ attesa senza resa”, un titolo, una convinzione), un sito internet, la presenza su facebook, convegno, la partecipazione alle attività dell’associazione Penelope, impegnata nel dar voce alle famiglie degli scomparsi misteriosamente, una lettera alle comunità religiose della religione ipotizzando un allontanamento volontario alla ricerca di una esperienza spirituale. Tutto senza esito. «La scomparsa di Fabrizio ad Assisi porta con sé misteri e incognite che abbiamo cercato e stiamo ancora cercando di chiarire grazie al continuo nostro impegno e di chi ci ha dato una mano in questi anni», sottolineano i familiari.

Maurizio Baglioni


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