TRIBUNALE

BASTIA UMBRA – La presunta spy story tra aziende che operano nel settore dell ‘antincendio e della sicurezza sul lavoro aggiunge un nuovo capitolo con l’assoluzione con formula piena di tre tecnici manutentori, accusati di aver “deviato” i clienti di un’azienda verso un’altra, creata dall’ ex responsabile commerciale della prima ditta. Nello specifico, secondo l’accusa, i manutentori avrebbero disdetto i contratti di fornitura dei clienti della Mida, con richieste falsificate, per poi affidarli alla nuova società, tra quelle leader in Italia, Sekuritalia, oltre ad una serie di pesanti accuse tra le quali presunta turbata libertà del commercio. La vicenda si trascina da circa dieci anni in diverse sedi giudiziarie. Il titolare della prima azienda aveva avviato anche le procedure in sede civile per chiedere, a manutentori ed ex dipendenti, che nel tempo se ne erano andati dalla ditta, un risarcimento milionario pari a cinque milioni di euro, evidenziando il reato di spionaggio industriale e concorrenza sleale.
Nei giorni scorsi, dopo t’ultima sentenza, il Tribunale di Perugia ha chiarito ulteriormente la questione: il giudice Albani ha assolto, infatti, tutti gli imputati, difesi dall’avvocato Alessandro Bacchi, perché il fatto non sussiste, come sostenuto dalla difesa. Pertanto né reati, né risarcimenti dopo varie sentenze, anche civili, favorevoli a tecnici ed ex dipendenti dell’azienda che si riteneva danneggiata, i quali stanno valutando l’ipotesi di chiedere i danni.

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