Si è svolta a Bastia Umbra la prima prova riservata ai giornalisti che aspirano a 100 contratti a tempo determinato della tivù pubblica 

di Sergio Casagrande

BASTIA UMBRA – C’era una volta il mito della professione giornalistica… Le indagini statistiche rilevano che i giovani d’oggi non sognano più di fare il giornalista: dal primo posto tra le aspirazioni di chi, fino a una decina di anni fa, si accingeva alla laurea si è scesi, lo scorso anno, ben oltre il decimo.Colpa della crisi economica e del precariato dilagante che hanno reso il giornalismo professionistico più una chimera che una possibilità croncreta di lavoro e di guadagno. Ma chi è già diventato giornalista professionista e non ha ancora un impiego fisso o lo ha perso o lo vede compromesso proprio dal perdurare della crisi sogna ancora di poter entrare nella tivù pubblica che, teoricamente, nel settore, continua a dare maggiori certezze anche quando è in grado di offrire solo contratti temporanei. Ecco perché ieri, a Bastia Umbra, al primo concorsone per giornalisti Rai indetto dopo 20 anni dall’ultimo, di giornalisti partecipanti ce n’erano davvero tanti.Tanti,ma non tutti quelli che, in verità, si erano iscritti per partecipare. Erano infatti attesi in 4.892, ma in realtà si sono presentati “solo” in 2.800. Un numero comunque alto di candidati in corsa per i 100 posti che la Rai intende coprire con contratti a tempo determinato.Da parte dei vertici della televisione pubblica, c’è, quindi, soddisfazione: “I numeri confermano la bontà della scelta di procedere a una selezione pubblica per l’assunzione dei futuri giornalisti Rai. Inoltre è sta premiata la scelta di trasparenza del Servizio pubblico”.È quanto si legge infatti in una nota di Viale Mazzini. “Siamo molto soddisfatti -dichiara Valerio Fiorespino, direttore delle Risorse Umane della Rai -perché è un passaggio importante che ci permetterà di scegliere i migliori cento”. “Una scommessa sul futuro dell’Azienda – aggiunge Fiorespino – coerente con gli investimenti tecnologici e quelli sulle risorse umane fatti dalla Rai negli ultimi anni”. E soddisfazione è stata infatti espressa anche dalle rappresentanze sindacali. “Finalmente parte la selezione pubblica. È un successo dell’Usigrai che, insieme alla Fnsi, si è sempre battuta per l’accesso alla Rai servizio pubblico attraverso metodi trasparenti e meritocratici” si legge in una nota diffusa dall’Usigrai. “La selezione pubblica che ha preso il via a Bastia Umbra è, per criteri e numeri, di portata senza precedenti. Nel solco di quelle per praticanti di oltre 20 anni fa, e di quella fatta perla nascita della rubrica della TgR Buongiorno Regione. È un pilastro importante della nuova Rai che vogliamo costruire”. La Fnsi, Federazione nazionale della stampa “ritiene che la selezione pubblica per 100 giornalisti che ha preso il via rappresenti un segnale importantissimo per il mercato del lavoro. In un momento in cui le aziende editoriali continuano a licenziare, assumere 100 giornalisti è una buona notizia che lascia sperare in un’inversione di tendenza. Insieme con l’Usig rai, il sindacato dei giornalisti assicura il proprio impegno per far sì che a prevalere – come del resto la qualità dei membri della commissione lascia ampiamente intravedere – siano capacità e merito”. La prova di ieri era destinata a scremare il numero dei partecipanti a 400, da quali poi verranno scelti i 100 per un contratto comunque a tempo determinato. La seconda prova, riservata ai 400 che avranno passato la selezione di Bastia Umbra, si svolgerà a Saxa Rubra davanti a una commissione d’esame, presieduta da Ferruccio de Bortoli e composta da sei giornalisti Rai.

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