Chiesa di San Giuseppe gremita, a Costano, per i funerali dell’imprenditore precipitato dal tetto di un’abitazione

di Cristiana Costantini

BASTIA – La chiesa di San Giuseppe non è riuscita ad accogliere la moltitudine di persone che nel pomeriggio di ieri si è riunita per dare l’ultimo saluto ad Augusto Lunghi, l’imprenditore 51enne che giovedì scorso ha perso la vita dopo una tragica caduta dal tetto di un’abitazione, dove sembra fosse salito per sistemare la caldaia.Un salto di alcuni metri che non ha lasciato scampo alle speranze di quanti lo conoscevano e che ha sentenziato un triste epilogo. “Siamo in tantissimi – ha iniziato il parroco di Costano nella sua omelia – e non poteva essere diversamente. Augusto era amato da tutti e aveva un nome straordinario che rispecchiava la sua anima. Un nome che veniva dato agli imperatori dell’antica Roma, perché erano grandi e potenti. La sua regalità però, non era fatta di ori e corone, ma di umiltà e servizio – ha spiegato – anche se la sua assenza fa male, dobbiamo capire che la vita non ci viene tolta definitivamente, viene trasformata. Viene preparata per noi un’abitazione eterna, una Gerusalemme celeste e questa certezza deve assopire il nostro dolore”. Un’omelia fatta di parole di speranza ma anche di tanti ricordi. “Augusto ebbe notorietà solo una volta, in occasione di una rappresentazione teatrale in cui interpretava il ruolo di Pietro di Bernardone, padre di San Francesco. Riuscì a catturare l’attenzione di tutti e ad essere apprezzato.Era un uomo amabile, semplice e disponibile – ha ricordato il parroco – ci siamo resi conto della sua grandezza solo in questi giorni, perché ci manca. Dovremmo sforzarci a dire alle persone ciò che proviamo di bello nei loro confronti, finché siamo in tempo”. Augusto Lunghi era molto conosciuto nella zona come imprenditore, ma anche come membro di varie realtà territoriali: era consigliere della Federazione dei dettaglianti del settore alimentare, colonna fondante del Gruppo giovanile di Costano e della sagra della porchetta. “Durante i campi scuola – ha ricordato ancora il parroco – andava ad aiutare gli altri in cucina, era grande nella sua semplicità. Voglio dire alla sua famiglia: non vi lasceremo soli, vi sosterremo con le nostre braccia”. La banda musicale di Costano, ha poi accompagnatola salma al cimitero del paese.

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