erigopecciL’ex consigliere Pd Pecci incalza l’amministrazione a governare con decisione il processo urbanistico

BASTIA UMBRA Sul piano di recupero dell’area Franchi prende posizione l’ex consigliere Pd Erigo Pecci, secondo il quale dal piano originale con cardini definiti (delocalizzazione dell’azienda per mantenere nel territorio l’occupazione, recupero per integrare l’area col contesto urbanistico circostante e integrarla nel tessuto cittadino, sottopasso di via Firenzee viabilità integrata) si è arrivati negli anni a un “piano carciofo”. Il dito è puntato in primo luogo“sul sottopasso di via Firenze che è oramai la Salerno-Reggio Calabria in salsa bastiola,mentre la delocalizazione è sparita dall’ultimo deliberato,laddove in passato era garantita o quantomeno favorita da un protocollo di intesa molto stringente tra la proprietà dell’azienda e il Comune, dove si individuavano puntualmente i terreni di destinazione a Ospedalicchio, aree che sarebbero state trasformate da terreni agricoli a Industriali proprio per consentirne l’utilizzo: nell’ultimo dei deliberati, non si parla di questo cruciale aspetto”. A oggi, del piano di recupero dell’area Franchi “resta solo il recupero edilizio, ossia l’aspetto edificatorio, e i conseguenti interessi, ma dopo la disastrosa condotta dell’iter del Piano, vedi i ripetuti passaggi in Sovrintendenza, è necessario accelerare per non perdere le risorse ad oggi disponibili e non rimanere con il degrado e i rischi igienici a ridosso del centro città”.Pecci non nasconde il grosso impatto dei “240mila metri cubi di cui dispone il piano” e ricorda come la social housing desti diverse perplessità ma, conclude, “se l’amministrazione sarà in grado di governare il processo senza rinunciare al sottopasso e alla delocalizzazione, la ricaduta per Bastia sarà positiva e potremmo ripartire per rilanciare la città”.

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