Eccellenza Il terzino protagonista nel derby con l’Angelana: “Abbiamo attaccato e sofferto insieme”

Classe 2000, tifa Inter e Zanetti è il suo idolo: “Non mollo mai”

di Federico Pastorelli

BASTIA – Una volta, se non eri tanto bravo a giocare, ti dicevano ”sei doppio zero, come la farina”. Beh, non è certo questo il caso, anzi… quel doppio zero che si legge sulla distinta di gara consegnata a pubblico e giornalisti, non è nient’altro che l’anno di nascita. Eh sì, avete capito bene, il protagonista della nostra rubrica di oggi non è un ’97, ’98 o ’99. Forse, anche lui, come dice Gabry Ponte in una recente canzone, sarà tra quei 2000 che non ne sanno niente di Battisti e Mogol, ma di sicuro Pietro Muzhani sa tutto del Bastia e dei gol,in particolare di come evitarli per vincere il derby. La ricorderà a lungo, la sua prima stracittadina da ex, Pietro, Allievo all’anagrafe, ma già saggio come un veterano all’interno del rettangolo verde. Voto altissimo in pagella, un 7 tondo tondo, e tre punti messi in cassaforte per continuare a inseguire il titolo. “A livello di squadra abbiamo giocato molto bene, attaccando e soffrendo tutti insieme – torna sul derby con l’Angelana Pietro – il secondo tempo forse abbiamo sofferto troppo ma era prevedibile visto il risultato. La cosa più importante comunque sono stati i 3 punti portati a casa. Non è stato facile perché i derby non sono mai facili. Io ho disputato una buona partita anche se all’inizio ero uno po’ sulle gambe dato che era una gara che sentivo essendo il mio primo derby. Con il passare dei minuti però ho acquisito sicurezza e la prestazione è andata in crescendo”. Prima stagione in Eccellenza e già 10 presenze da titolare per Muzhani, uno dei giovani che stanno trascinando il Bastia. “La squadra sta andando benissimo perché nessuno avrebbe mai immaginato di lottare per la vittoria del campionato – specifica il classe 2000 – dato chela stagione scorsa il Bastia si è salvato ai play out, partita che ho vissuto da tifoso tra l’altro. Il nostro obiettivo è arrivare in fondo senza rimpianti. Il mio obiettivo è quello di crescere e giocare il più possibile”. Dunque in pochi mesi è passato dal vedere la partita da spettatore in tribuna al viverla da protagonista, giocandola. Italiano a tutti gli effetti, ma di origine albanese, Pietro ha una dote innata che è quella di lottare su tutti i palloni e non arrendersi mai. “Sono alto 1,77 e peso 64 chili. Sono nato in Italia, ma i miei genitori sono entrambi albanesi. A livello tattico e tecnico lascio valutare gli addetti ai lavori però penso di essere uno che non molla mai. I difetti sono tanti, ma ho ancora tempo per imparare”. Gioca terzino destro, e sin da bambino ha il biancorosso del Bastia cucito addosso. “Ho iniziato a giocare quando avevo 8 anni con l’Angelana dove sono stato per un anno – rivela Pietro – a 9 anni ho smesso di giocare a calcio e ho riiniziato a 10 anni con il Bastia dove tuttora gioco”. Tifa Inter e il suo idolo è l’ex capitano e leggenda Javier Zanetti, frequenta il terzo anno di liceo scientifico di Assisi “Convitto Nazionale Principe di Napoli” ma sogna un futuro nel calcio il giovanissimo Muzhani. “Zanetti è un idolo, è stato un giocatore che non si è mai tirato indietro e che si è sempre presole sue responsabilità. Come mi vedo in ambito lavorativo e calcistico da grande? Il mio più grande sogno è quello di fare del calcio il mio lavoro, ma non dovessi riuscire in questo le strade sono tante”. Chiusura dedicata alle tante persone che stanno piano piano rendendo realtà il suo sogno nel cassetto. “I ringraziamenti da fare sono tanti – chiude Pietro Muzhani – in primis al Bastia, al presidente, ai dirigenti e allo staf delmister. Grazie anche a mio papà che mi è sempre stato vicino ed ha sempre creduto in me. Inoltre devo ringraziare il mister degli allievi Riccardo Rosignoli che mi ha sempre sostenuto e consigliato saggiamente. Un grande grazie lo devo alla squadra che mi ha messo subito in condizioni ottimali per far bene. Infine, ma non per importanza, devo ringraziare il mister Luca Grilli che mi ha dato fiducia e mi ha fatto giocare nonostante la mia giovane età”.

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