Il M5S accusa: “Ignorati i sindacati di categoria”

BASTIA UMBRA Non si placa la polemica sugli aumenti dell’imposta relativa alla pubblicità. “L’attività di Dogre, assegnatario del servizio a seguito di gara pubblica, ha come limite la normativa statale a oggi esistente, integrata dal regolamento comunale, il cui impianto tariffario principale risale al 2000, non essendo stato modificato da questa amministrazione”. È la nota del Comune di Bastia dopo un incontro con la società concessionaria della pubblicità finita al centro di polemiche per l’aumento delle tariffe che ha causato malumori nei piccoli commercianti come nelle grandi società che organizzano eventi a Umbriafiere.Nel corso dell’incontro, presenti il sindaco Ansideri e l’assessore Roscini, Dogre ha ribadito la massima disponibilità in favore dei contribuenti e che, tra qualche tempo, ci saranno incontri con le realtà economiche “per un sereno confronto sulla materia che però – conclude la nota – non può prescindere dal rispetto della normativa di riferimento”. E sulla materia, si registra la convergenza del Pd e della Lega Nord Bastia: “Si chiede solo, in un periodo di crisi per imprenditori e commercianti, di non infierire per fare cassa”, chiede tra l’altro il Pd bastiolo, mentre Erigo Pecci, ex consigliere dem, ritiene che “magari era meglio coordinare l’azione sanzionatoria con un periodo di informazione”. “Forse pensandoci prima – concorda – si gestiva meglio la fase di contrattazione e quella sanzionatoria”.“Informazione istituzionale preventiva – chiosa il Movimento 5Stelle di Bastia Umbra -non pervenuta, coinvolgimento comunale delle associazioni di categoria in vista del cambio  di concessionario e di metodo: non registrato”.

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