Giovanissimi Colpa dell’ammonizione al figlio. Il Bastia prende le distanze, Nicchi (Aia): “Una vergogna”

Ieri è arrivata la decisione nei confronti del genitore che ha perso la testa

BASTIA UMBRA Il questore di Arezzo ha chiuso, con una determinazione quantomai attesa,la brutta vicenda della giovane arbitro tifernate aggredita lo scorso weekend da un genitore di un
calciatore bastiolo durante il match del campionato Giovanissimi A2 tra Junior Castello e Bastia, disputatosi a Monterchi (Arezzo). Daspo: ecco quanto deciso, quindi niente più partite per il padre del ragazzo. IL FATTO Ricordiamo che il genitore, evidentemente irritato per l’ammonizione che l’arbitro aveva comminato al proprio figlio, si è introdotto negli spogliatoi e ha preso a calci la
porta della stanza dedicata al direttore di gara.La porta, violentemente spalancatasi, ha poi colpito la giovane arbitro che è quindi caduto a terra, riportando lesioni a un fianco.
L’intervento tempestivo dei dirigenti della società Junior Castello ha consentito di impedire ulteriori e più gravi condotte del genitore. Il conseguente intervento di personale dell’Arma
dei carabinieri ha condotto alla ricostruzione di quanto accaduto e all’identificazione del soggetto. LA DECISIONE Ebbene, ieri, per l’uomo (B.L., classe 1968), denunciato dalla ragazza per lesioni, il questore ha deciso il Daspo, ossia per il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive addirittura per tre anni,provvedimento subito notificato. IL BASTIA CONDANNA (Ale. Ron.) Gesto, quello del genitore, da cui il Bastia si è subito dissociato. “Prendiamo una netta posizione di condanna riguardo ai fatti accaduti e sanzionati – dicono i due presidenti, Sandro Mammoli e Gianfranco Abbati -, nei quali si sono trovati coinvolti anche collaboratori interni alla nostra società, che hanno provveduto a autosospendersi dalla stessa.
Siamo umanamente vicini a coloro che, nel bene e nel male, sono implicati in questa rammaricante vicenda… Abbiamo prontamente provveduto ad inviare lettere per esprime le nostre
scuse e la nostra solidarietà sia al Cru della Figc che all’Associazione italiana arbitri, al fine di ribadire la nostra vicinanza alla giovane arbitro. Ci permettiamo di ricordare che
la nuova dirigenza si sta segnalando per il suo impegno rivolto alla creazione di un nuovo approccio allo sport che passi prima di tutto per il rispetto dell’avversario,degli arbitri,degli
allenatori, della persona, coinvolgendo in questo anche istituzioni cittadine. Sono tanti i progetti da noi organizzati per gli oltre 330 ragazzini della Scuola calcio, vorremmo evitare
che nella memoria della gente resti una macchia indelebile nell’immagine del Bastia. Non ci stiamo e faremo di tutto per non meritarcelo”.LE REAZIONI Sulla vicenda, ieri, ha preso la parola anche il grande capodegli arbitri,Marcello Nicchi. “Chi sbaglia deve pagare – ha detto il presidente nazionale dell’Aia -, è una vergogna, siamo vicini alla ragazza”. Anche il Panathlon tifernate
ha parlato in merito, condannando l’episodio e facendosi promotore, insieme all’Aia di Città di Castello, “di una iniziativa che ponga l’attenzione sulle problematiche dell’affermazione
dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali, con particolare riguardo ai giovani”.

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