Da Ponte San Giovanni a via Settevalli, quelli dell’indifferenziato traboccano

Anche il piazzale dell’impianto di Ponte Rio è colmo: niente discarica

L’emergenza rifiuti si gonfia nel weekend.«Qui ci sono i cassonetti dell’indifferenziato pieni, anzi ci sono sacchetti in strada».Da Ponte San Giovanni a Ferro di Cavallo, da via Settevalli a San Martino in Colle, passando per San Martino in Campo. Eppoi San Marco, San Sisto e anche in via Mario Angeloni oppure in via Fiorenzo di Lorenzo, quella frase ha attarversato la città. Le segnalazioni si sprecano,le foto per dimostralo pure.Lo stop al 25 per cento dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati nell’impianto di Ponte Rio, alla fine, ha avuto il suo effetto.E piano piano l’impianto non ha più lo spazio per gestire i rifiuti indifferenziati lavorati e non avviati in discarica. Da qualche giorno arrivano segnalazioni che nel piazzale di Ponte Rio le balle di rifiuti lavorati sono stipate e lo spazio cala a vista d’occhio. La riduzione del conferimento vale una settimana dal 15,ma c’è il rischio, secondo quello che filtra in una giornata semifestiva e per alcuni versi ad alta tensione,potrebbe andare avanti per qualche altro giorno in più. Perché gli impianti marchigiani (leggi discariche) sono in manutenzione e non possono ricevere i rifiuti che arrivato dal Sub Ambito 2,quello del Perugino, quello indagato da un’inchiesta che ha alzato un velo su un modo di gestire la partita rifiuti da brivido. Inchiesta che ha anche la sua antenna contabile con i convenuti in giudizio che mercoledì dovranno spiegare per difendere da una richiesta di danno erariale milionaria. La situazione ha tenuto per qualche giorno,poi ieri le segnalazione dei cittadini si sono sprecate. Sin dal mattino.«È vero-dice un residenti di San Marco-che i cassonetti dell’indifferenziata sono pieni, ma c’è anche da segnalare che in alcuni casi ci finisce di tutto:dagli sfalci dei prati alle taniche di vetro». Cioè materiali di scarto che devono andare in altri cassonetti della raccolta stradale. Non c’è solo Perugia che si trova a malpartito,ma la situazione è difficile anche a Bastia. L’assessore all’Ambiente Francesco Fratellini va già duro: «Abbiamo cassonetti pieni in zona industriale. E anche al Centro Fiere. Se lunedì l’emergenza non rientra,chiedo un dibattito pubblico con gestore e Auri per dimostrare ai cittadini che non può essere colpa dei Comuni. Si cercano di contenere i costi, ci chiedono tariffe sempre più alte e poi non si riesce a gestire una situazione di questi tipo. Assurdo».

Luca Benedetti

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