LA SENTENZA TRE ANNI DI RECLUSIONE A UN RICHIEDENTE ASILO NIGERIANO

PERUGIA – E’ USCITA e ha distrattamente guardato verso quel ragazzo che, come moltissimi altri, chiedeva
l’elemosina fuori da un negozio. Alla sua richiesta, lei ha detto un generico «non ho niente da darti», non pensando che quello sarebbe stato l’inizio di un incubo. Era giugno 2017, erano le 12.30 ed era appena uscita da un bar di Bastia Umbra per raggiungere la sua auto. Ma quel ragazzo di colore, al suo diniego l’ha seguita nel parcheggio, l’ha importunata sessualmente, poi ha tentato di baciarla, l’ha palpata, toccata sulle parti intime e le ha impedito di ripartire con la macchina per andarsene – le teneva lo sportello chiuso – e, con insistenza, ha cercato ancora di aggredirla. La ragazza, spaventatissima, non ha potuto chiedere neanche aiuto. Ieri mattina, il nigeriano, un richiedente asilo di 24 anni, è stato condannato a tre anni di reclusione, con rito abbreviato. Il suo avvocato, Matteo Marinacci, aveva chiesto un rito condizionato all’escussione della parte offesa, che non si è neanche voluta costituire parte civile, forse per non rivivere quel momento, ma il giudice, Valerio D’Andria, glielo ha negato. Lo scorso anno erano stati gli agenti del commissariato di Assisi, con i colleghi della squadra mobile di Perugia a identificarlo e denunciarlo per violenza sessuale dopo il racconto della ragazza. Già prima dell’episodio in questione, i cittadini, i
titolari dei negozi limitrofi, e gli avventori avevano più volte segnalato la presenza molesta di alcuni soggetti.

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