I progetti di Rosella Aristei dopo la sofferta scelta di lasciare il suo partito
GIOVANNI ZAVARELLA
BASTIA UMBRA – Rosella Aristei precisa e puntualizza il suo pensiero. Riflette ad alta voce. Spiega con lucidità le sue ragioni. Chiarisce il suo punto di vista, senza alzare la voce, senza nascondersi dietro il politichese. A proposito della sua posizione rispetto alla vicenda politica che si sta consumando a Bastia ha dichiarato che ‘c’erano seri moti-vi di inopportunità politica ed elettorale che mi spinsero, da segretario, ad esternare le mie forti perplessità sulla candidatura Lombardi, perplessità comunicate a tutti i livelli, dal locale al regionale ed a tutti i principali esponenti del Partito’. Rosella Aristei tiene a precisare che le ‘ considerazioni, queste mie, che non coinvolgevano, come sarebbe sempre auspicabile in politica, questioni personali, tanto più che a differenza di altri, con Francesco Lombardi non ho avuto mai nessun tipo di disaccordo’. Aggiunge l’ex segretaria dei Ds ‘ mi si accusò invece di personalismo e arrivismo ;l’unica motivazione di vago odore politico, mai dimostrata con i fatti, che i miei oppositori interni portavano a sfavore della mia candidatura, era la spaccatura che secondo loro il mio nome avrebbe sicuramente procurato. ..Quindi, per motivi già comunicati nella sede pubblica dell’Unione Comunale, qui velocemente riassumibile, in assenza di contenuti politici, totale inadeguatezza di metodi e assenza di democrazia, ha rassegnato le mie dimissioni. Non manca l’Aristei di trarre qualche considerazione “i risultati : da un documento unitario firmato dalla coalizione a quattro (PRC -SDI- PdCI – DS) e una ufficiosa ma sensibile convergenza di questi sul mio nome, come candidata della coalizione, ad una ufficiale, almeno stando ai giornali, disgregazione della coalizione. Dalla unitaria accettazione del centrosinistra di un candidato sindaco DS, alla sempre più probabile proliferazione di liste di sinistra”. E non si sottrae dal ritenere che “da una città che, dicevano, non mi voleva ed avrebbe fatto muro intorno al nome di Lombardi, ad un serpeggiante e diffuso spaesamento dell’elettorato di sinistra e segnali di consensi nei miei confronti” Evidentemente molte persone non hanno fatto bene la loro doverosa attività politica, sia nel partito che nella città. I cittadini si interrogano o interrogano. E conclude sostenendo che “per quanto mi riguarda, se a livello locale, i partiti devono essere” i giardini privati di ricchi possidenti”, io preferisco “i giardini pubblici, ricchi di confronto, di idee”.