ROMA – Nel pomeriggio di ieri è intervenuto anche il ministro Alemanno: “Condivido la protesta dei lavoratori del settore tabacco (il ministro si riferisce allo sciopero di lunedì, ndr) perché nasce da una reale preoccupazione: difendere il proprio posto di lavoro. Nella battaglia a difesa del tabacco sono schierati non soltanto gli agricoltori ma anche i sindacati e i lavoratori dipendenti. Questo dimostra che si tratta di un’autentica partecipazione popolare e trasversale a tutti gli schieramenti politici”. “La riforma sul tabacco – ribadisce Alemanno – , così come proposta dalla Commissione europea, rischia di far scomparire una intera filiera che in Italia dà lavoro complessivamente a 135 mila persone”. “Se per altri prodotti (olio di oliva) le risorse all’Italia sono garantite, per il tabacco i 332 milioni di euro vengono collocati in una riforma che non è efficiente dal punto di vista produttivo e rischiano di essere sprecati in un fondo di riconversione che non potrà mai assicurare lo stesso impatto occupazionale. Vale anche la pena ricordare – conclude il Ministro – che non esistono altre colture di sostegno che assorbano altrettanta manodopera come quella impiegata nel settore del tabacco”. Ha confermato la sua adesione l’eurodeputato di An Roberta Angelilli.