BASTIA — Il futuro dell’Area ex Giontella è un’operazione ad alto rischio, nonostante sia stato approvato il Piano di recupero. La nuova proprietà ha aperto il cantiere ed è in attesa di risposte dal Comune. Nei giorni scorsi l’assemblea promossa da Rifondazione comunista e in particolare dal capogruppo Luigino Ciotti, che segue con attenzione l’evoluzione. Al di là delle dietrologie per scoprire come l’area verde di via Irlanda sia improvvisamente divenuta edificabile — fatto che, secondo la capogruppo delle liste civiche Rosella Aristei, sarebbe conseguenza di un’indicazione «caduta» dalla Regione nel 2000 (epoca in cui la stessa Aristei seguiva come segretaria Ds le vicende comunali) — il nodo vero riguarda la fattibilità del progetto e in particolare del quadrilatero da recuperare. Infatti, il Piano approvato dal Consiglio comunale (quando sindaco era Lazzaro Bogliari) prevedeva nell’ex tabacchificio interventi pubblici importanti: il cosiddetto Palazzo della Salute e la sede di un Istituto secondario superiore. Per quanto riguarda l’accorpamento dei servizi sanitari, l’intesa annunciata Comune-Usl n. 2 avrebbe dovuto garantire la copertura finanziaria, mentre per la sede della scuola, l’ente competente, la Provincia di Perugia, ha fatto sapere di non voler finanziare l’opera. Anche la Usl, però, non darebbe certezze nello stanziamento di fondi; si parla di disponibilità finanziarie per 2 miliardi di vecchie lire, mentre ne servirebbero almeno 3. Al posto dei volumi ad uso scolastico già si pensa alla destinazione a servizi (uffici e commercio) riaprendo così un fronte di contrapposizione con i commercianti, che non vorrebbero insediamenti di altri negozi in questa area.
m.s.

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