Macchine di lusso bloccate ad Ancona. C’è il Bmw sparito a Ospedalicchio
Umbria saccheggiata: presa banda di albanesi
Luca Benedetti
BASTIA UMBRA – Dall’Umbria all’Adriatico. E’ durata due giorni la fuga della banda di albanesi che ha dato l’assalto alla concessionaria “Mantovani e Gorietti” di Ospedalicchio cercando di portar via cinque auto di grossa cilindrata. La fuga è finita l’altra notte al porto di Ancona, davanti al traghetto per Durazzo. Era quella la destinazione dell’ unica auto non ancora ritrovata: una Bmw X5. Gli uomini della guardia di finanza della compagnia di Ancona diretti dal capitano Carlo De Luca, hanno scovato con il motore caldo, le targhe in ordine e i documenti falsificati, altre sette auto di grossa cilindrata, Mercedes e Mitsubishi in testa. Tutte macchine da 50 mila euro e passa che avevano non solo come comune denominatore un autista albanse, ma che arrivava dall’Umbria. Perugia, Foligno, Torgiano e Ponte Felcino le altre zone saccheggiate. Con un’auto tirata via direttamente dal giardino di una villa. Gli albanesi arrestati sono due, entrambi di 21 anni. Sono stati trovati pronti a imbarcare le macchine alla volta dell’Albania. Altri albanesi (almeno tre persone) sono indagati. Anche per loro, come per gli arrestati, l’accusa è di ricettazione e falso. La banda aveva pensato a tutto: al furto delle auto e al sistema per portarle dall’altra sponda dell’Adriatico. Chi saliva a bordo del traghetto guidando l’auto di grossa cilindrata, lasciava la vettura in mano di un complice e poi rimaneva in Italia. Pronto a colpire di nuovo. Sono i corso accertamenti per verificare meglio il ruolo degli albanesi arrestati nel colpo di Ospedalicchio. I due hanno esibito documenti che li indicavano residenti a Perugia e Bolzano. Male carte sono false. Decisivo per chiudere il cerchio (uno della banda arrestato nella notte del furto) l’intervento dei carabinieri della compagnia di Assisi (guidati dal tenente Rosa) dopo il raid di Ospedalicchio. Le indicazioni date a chi controlla le frontiere e soprattutto i porti (Ancona e Bari) hanno messo il sale sulla coda alla banda che traffica con le auto rubate.