Bastia

Bastia, caso del centro accoglienza all’ex Villa: «Abbandonata da anni»

LA QUESTIONE

BASTIA UMBRA La trasformazione dell’ex hotel La Villa di Bastiola in un centro d’accoglienza per migranti anima il dibattito pubblico. Il prefetto ha garantito che l’accoglienza sarà limitata a un numero esiguo di donne e bambini con un servizio di assistenza e presenza degli operatori di Arcisolidarietà. Il sindaco Paola Lungarotti ha puntualizzato che «l’accoglienza è una prerogativa a cui non veniamo meno, ma va valutata nella sua interezza, in particolare tenendo conto dell’ubicazione del luogo e delle problematiche che può presentare. I residenti sono preoccupati e la voce dei cittadini per noi è molto importante». Preoccupazioni vengono espresse dall’ex vicesindaco Francesco Fratellini che solleva questioni inerenti la sicurezza e la regolarità della struttura. Mentre riconosce le prerogative del governo e del prefetto in materia di accoglienza, Fratellini sottolinea l’importanza che il Comune riceva tutte le certificazioni previste dalla legge prima di consentire l’accesso a chiunque nell’edificio. Fratellini evidenzia la necessità di un attento controllo delle certificazioni degli impianti, compresa quella per la prevenzione incendi e i pareri sanitari, prima di aprire il complesso a qualcuno.«È necessaria – spiega – un’attenta valutazione della validità del certificato d’agibilità, risalente a decenni fa, considerando gli anni di abbandono e la necessità di interventi di manutenzione e ripristino degli impianti. Il Comune deve verificare la presenza dei requisiti previsti dalla legge. Se tutto risulta a norma si proceda, altrimenti si scriva al prefetto, come facemmo con il sindaco Stefano Ansideri per l’Olivera Inn, dicendo con chiarezza ciò che manca e che eventuali criticità conseguenti sarebbero a carico della prefettura che dovrebbe autorizzare l’utilizzo della struttura».

Massimiliano Camilletti

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