Bastia

Bastia, la dura protesta dei rioni «Misure di sicurezza eccessive»

IL PALIO DI SAN MICHELE
BASTIA UMBRA Una protesta silenziosa ha segnato la serata conclusiva del Palio de San Michele: striscioni dei rrioni capovolti esposti in tribuna come segno visibile ma rispettoso di dissenso. Alcuni rionali, durante la Lizza e al momento della proclamazione del rione vincitore, hanno voluto così manifestare la loro contrarietà alle nuove misure di sicurezza introdotte quest’anno, giudicate da molti eccessive, sproporzionate e in grado di snaturare lo spirito popolare e partecipativo della festa. È stato istituito un perimetro riservato attorno alla tribuna e lungo una parte della piazza fino all’arco di Portella, all’interno del quale l’accesso è stato limitato. In questa “zona rossa” è stato imposto un numero massimo di presenze pari a 2.200 persone, comprendendo anche gli spettatori seduti in tribuna. Il Palio, giunto alla sua 63ª edizione, è da sempre un evento che unisce generazioni e costruisce identità collettiva; ma quest’anno, affermano in diversi, qualcosa si è incrinato. «In sessant’anni non si sono mai visti episodi tali da giustificare misure di questo tipo », dice un rionale. «Ci siamo ritrovati con la piazza svuotata, spazi un tempo liberi ora recintati ». E quel gesto semplice, gli striscioni capovolti, è stato pensato per essere un messaggio chiaro al cuore della festa: «Lo abbiamo fatto senza clamore, ma con intenzione». L’atmosfera, di consueto vibrante, è apparsa meno calorosa. «Si parla costantemente della necessità di riportare le persone nelle piazze, ma poi si adottano regole che producono l’effetto contrario», osserva il rionale.«Non si può promuovere la socialità rendendola difficile da vivere». Le critiche non si limitano alla rigidità delle regole, ma toccano anche la disomogeneità della loro applicazione: «Perché solo a Bastia queste restrizioni così rigide? Nessun’altra festa popolare in Umbria ha adottato misure simili».In più di sei decenni di Palio non si sono mai verificati episodi gravi che potessero far temere per l’incolumità pubblica. «Eppure – viene constatato – sono state introdotte restrizioni mai viste prima: transenne antipanico, controlli serrati e limitazioni tali da trasformare radicalmente l’atmosfera della festa. Le persone hanno partecipato in misura minore alla serata finale in piazza rispetto agli anni passati. Amiamo il Palio e proprio per questo ci preoccupa che scelte discutibili possano allontanare le persone. Il Palio vive grazie alla partecipazione collettiva. Se togliamo vita alla piazza, togliamo vita alla festa».
Massimiliano Camilletti

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