Bastia

Biscotti: “L’indagato sta mentendo”

L’avvocato della famiglia del 22enne trovato morto nel fosso contro la ricostruzione del trans 43enne. Accertamenti sui cellulari

La verità dei test Attesa per i risultati degli esami tossicologici e istologici

di Alessandro Antonini
PERUGIA Sono attesi per venerdì gli accertamenti irripetibili sul cellulare di Patricia, il trans brasiliano di 43 anni indagato per omicidio preterintenzionale del 22enne trovato morto il 28 aprile, nudo, in un canale di scolo di un campo dietro Sant’Andrea delle Fratte. Stesso tipo di attività sul cellulare di Samuele De Paoli, la vittima. Ieri l’indagato si è recato in procura con il suo avvocato, Francesco Gatti, per l’incarico ai periti. Su presunte anomalie nella versione dell’indagato – vedi il mancato ritrovamento del bastone con cui dice di essere stato colpito – interviene l’avvocato della famiglia, Valter Biscotti. Che è netto: “L’indagato sta mentendo”. Secondo Biscotti le dichiarazioni rese dal brasiliano, che ha ammesso di essere stato con De Paoli quella sera e di aver avuto una colluttazione con lui, “non sono veritiere, perché ha sostenuto di essere stato picchiato sulle costole da Samuele con un bastone o una mazza ma la polizia non ha repertato nulla. Sulla scena dell’omicidio non c’erano né un bastone né una mazza. Questo significa in modo molto netto che l’omicida ha mentito. Se noi uniamo questa dichiarazione certamente menzognera al fatto di non aver chiamato il 118, si lascia intendere un comportamento volto a mascherare una verità che ancora non conosciamo, diversa da come ci è stata raccontata e che a mio giudizio potrebbe anche incidere sulla
posizione attuale dell’omicida”. Il trans Patrizia è a piede libero e Biscotti con le sue dichiarazioni sollecita misure cautelari. Secondo il difensore del brasiliano, l’avvocato Francesco Gatti, a terra, nel fosso luogo dell’omicidio (sotto tre querce in via Gualterio) ci sono rami tagliati compatibili con la descrizione del suo assistito e la versione del terzo uomo sarebbe frutto dello stress subito nella fase iniziale dell’interrogatorio. “Ma la ricostruzione nel suo complesso regge”, spiega Gatti. Nelle prossime ore il medico legale Sergio Scalise Pantuso e i consulenti di parte verificheranno le ferite riportate dal trans: quattro costole rotte, ematomi al volto e il naso spostato. Sul collo della vittima ci sono i segni della mano destra del 43enne brasiliano. Nell’esame autoptico sul corpo del 22enne è stato ipotizzato uno shock al nervo vago proprio per la stretta al collo. Da lì potrebbe essersi innescato l’ar resto
cardiaco. Ma si attendono ancora gli esami tossicologici e istologici.

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