Bastia

Buoni spesa: il perché dei tanti ’no’ alle domande

Il sindaco affianca l’assessore Brunelli e respinge le accuse «Il bando spiegava gli aspetti che causavano l’esclusione»
BASTIA UMBRA Sul problema dei buoni spesa, sollevato dal Pd per il gran numero di domande respinte (54%), scende il campo il sindaco Paola Lungarotti (foto) che affianca l’assessore Daniela Brunelli per respingere le accuse. Bastia è stato tra i primi comuni a lanciare il bando per venire incontro ai cittadini in difficoltà. L’erogazione dei buoni spesa, ricorda il
sindaco, segue l’iter di un procedimento amministrativo e l’istruttoria dell’ufficio si ispira al principio di correttezza della spesa di fondi pubblici. Il settore Sociale, che ha gestito il bando, ha assicurato informazioni e indicazioni sulla compilazione delle domande. Informazioni che sono
state fornite anche ai CAF locali. «Il bando nella sua chiarezza specificava gli aspetti che ne avrebbero determinato l’esclusione e a riprova dell’attenzione posta – sottolinea il sindaco – sono stati fatti comunicati stampa e confronti con i sindacati per raccomandare ai cittadini il rispetto
del bando». L’ufficio comunale prima della scadenza del bando ha richiamato una cinquantina di cittadini, le cui domande risultavano carenti, permettendo l’esame di merito di quelle domande.
Le esclusioni sono state conseguenza delle prescrizioni del bando che erano state ampiamente pubblicizzate. Sindaco ed assessore annunciano che nei prossimi giorni sarà pubblicato un nuovo bando che consentirà agli esclusi di richiedere il contributo che potrà essere erogato rispettando
le norme vigenti. Fin qui le spiegazioni della Giunta su un bando che, se non avesse registrato la correzione di 50 domande, avrebbe registrato bocciature ben oltre il 54%.

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