I cittadini in Comune, interviene il sindaco
BASTIA UMBRA – La costruzione della centrale a biogas nella frazione di Costano? Dopo settimane di proteste,compresa la giornata di ieri, il sindaco Ansideri decide di dare ascolto ai cittadini e tira il freno. Per il momento non se ne fa nulla. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo
le tappe di una giornata particolare.Ieri mattina alle 12 i cittadini di Costano si presentano in Comune con le firme raccolte per impedire la costruzione della struttura. Cinquecento firme e un solo grido: «No grazie…abbiamo già dato!». Questo lo slogan contenuto nel loro manifesto,nel quale specificano cosa comporta un impianto a biogas alimentato a biomasse: occupare un’area di circa 30.000 metri quadrati individuata a ridosso del paese con le prime abitazioni a 250-300 metri; lavorazione di 15.000 tonnellate di vegetali l’anno con conseguente stoccaggio di insilato dal quale si sprigiona un forte odore acre, pungente e insopportabile (specialmente nel periodo estivo); lo spargimento nei terreni circostanti di azoto e fertilizzanti tutto l’anno in un terreno paludoso e già fortemente inquinato fino alle falde acquifere mettendo a rischio la salute pubblica; l’aumento del traffico dei mezzi pesanti in entrata e in uscita su strade insufficienti a poterlo sostenere; il blocco dello sviluppo nell’area circostante sia abitativo che recettivo con un deprezzamento di immobili e terreni. Quello dei costanesi, che hanno dato vita a un comitato slegato dall’appartenenza di partito, è un grido animato dalla paura per il futuro dei propri figli: «Che futuro avranno a Costano per i prossimi 20 anni?». «Abbiamo vissuto – dichiara Augusto Lunghi – in un territorio in cui, a causa dell’inquinamento e dei cattivi odori, ci hanno impedito per quarant’anni di aprire ristoranti e ora dovremo firmare un contratto che renderà inutilizzabili i terreni nel raggio di dieci chilometri da questa centrale? Con quale coraggio ci chiedono di bloccare il futuro dei nostri figli per altri 15 anni?». Voci di protesta e rabbia davanti al Comune.«E’ inammissibile – sottolinea Sergio Rosabella – che venga costruito un impianto distante 300 metri dal mio agriturismo”. Marcello Biagetti e Paolo Esposito dichiarano che, in merito alla decisione presa durante la Conferenza dei servizi del 23 novembre, i cittadini non sono stati chiamati in causa e che lo hanno saputo solo dai giornali.Nel primo pomeriggio la rabbia e protesta dei costanesi trova però ascolto. Il sindaco decide di fermare la costruzione della centrale. «Ho deciso di accogliere le richieste dei cittadini – dichiara Ansideri – e di invitare
l’impresa, che ha presentato il progetto di impianto, a rinunciare a questo proposito. Una decisione di rispetto nei confronti di questi cittadini,che appaiono determinati ad opporsi alla realizzazione dell’impianto nel sito indicato, ritendendolo più un danno che un’opportunità economica e di lavoro per la comunità locale». In chiusura, Ansideri,sottolinea di essere «ancora convinto della bontà del progetto» ma che per attuarlo serve un clima di «condivisione e non di scontro».I cittadini di Costano, hanno vinto la loro battaglia. Per ora, niente centrale a biogas.
di FEDERICA FAMIANI