Bastia

CITTADINANZA ONORARIA A FRANCESCA ALBANESE: NEANCHE DAVANTI A BAMBINI CHE MUOIONO DI FAME SOTTO LE BOMBE LA DESTRA RIESCE AD USCIRE DALLE PICCOLE LOGICHE DI PARTITO

Comunicato stampa Coalizione Civico Progressista Bastia 

Ora è ufficiale: la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Francesca AlbaneseRelatrice Speciale ONU, non è passata in Consiglio comunale a causa della scelta della destra bastiola di rifugiarsi dietro l’astensione. Un voto che forse è peggio del dichiararsi contrari, trasudante di ignavia e di disinteresse da parte di chi è convinto, con questa mossa, di salvare la faccia. Un chiaro e limpido gesto di codardia politica, con cui si è trovato un sotterfugio per impedire che l’atto passasse, togliendo di fatto la solidarietà e la vicinanza alla figura di Francesca Albanese.

Le motivazioni addotte sono state strumentali e inconsistenti. Ancor più grave è che, mentre oggi parlano di “mancata condivisione”, la verità è che sono stati contattati più volte anche prima della presentazione e protocollazione dell’atto, proprio per costruire un testo condiviso. Hanno scelto deliberatamente di sottrarsi, preferendo arrivare in aula con il solo obiettivo di affossare la proposta.

Durante il dibattito, le posizioni della minoranza hanno rasentato il grottesco:

·       Il consigliere Ricci ha portato in aula un “compitino”, probabilmente fornito da altri, cercando pretesti per screditare la figura della Albanese sul piano personale, citando vicende private e di suoi familiari per trovare qualcosa che mettesse in ombra il suo coraggio.

·       La consigliera Degli Esposti si è invece appellata alle “diverse sensibilità”, come se alzare la voce contro un genocidio di civili e bambini che muoiono di sete e fame sotto le bombe fosse una questione di sensibilità personale.

·       Il consigliere Provvidenza ha parlato genericamente di “fare altro”, senza indicare nulla di concreto, dimenticando che questa Amministrazione aveva già organizzato una manifestazione con raccolta fondi il 5 agosto per la popolazione di Gaza. Probabilmente, in quel momento, erano altrove, forse al mare.

Con la scusa dell’“occupiamoci di Bastia”, la destra ha messo in scena l’ennesima arrampicata sugli specchi. Ma alzare il livello del dibattito politico, affacciare la nostra città a una dimensione internazionale e, soprattutto, universale, lanciando un messaggio potente di pace contro un genocidio, non esclude affatto l’occuparsi della città. Anzi, significa dare a Bastia un ruolo più ampio, consapevole e dignitoso nel mondo: prendere una posizione, far sentire la nostra voce nel contesto internazionale, anche con un atto simbolico.

In ultima istanza, il Sindaco ha addirittura proposto una sospensione del Consiglio per un ulteriore confronto e cercare un terreno comune, vista la “mancanza di tempo” lamentata dai Consiglieri d’opposizione. Un momento per riflettere prima del voto e magari avanzare le “proposte alternative” tanto decantate in sede di Consiglio. Inutile dire che non è arrivata alcuna proposta alternativa.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: per colpa della loro astensioneBastia non potrà conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. Una scelta che pesa e che mostra chiaramente da che parte stanno, nonostante con fiumi di parole abbiano cercato di mistificare le proprie colpe e “lavarsene le mani”. E non c’è peggior presa di posizione dell’ignavia mascherata con voli pindarici per salvare la faccia. Ovviamente, missione fallita.

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