Bastia

Confindustria preparail piano per l’Umbria:«Generare innovazione»

L’assemblea pubblica dell’associazione segna l’avvio della presidenza di Giammarco Urbani
Il ministro Foti: «Crediamo che il credito d’imposta della Zes possa aiutare questo territorio»

LA GOVERNATRICE PROIETTI: «DECISIVA LA COLLABORAZIONE TRA IMPRESE E ISTITUZIONI»

IL PRESIDENTE USCENTE BRIZIARELLI: «PIÙ CONCRETEZZA NELLE SCELTE DELL’EUROPA»

L’EVENTO

BASTIA UMBRA L’assemblea pubblica di Confindustria Umbria ha portato a Umbriafiere il confronto sul futuro del sistema produttivo regionale in un momento di cambiamento per l’economia e per l’associazione. Dopo la parte privata di fine ottobre, che ad Assisi aveva eletto Giammarco Urbani nuovo presidente per il biennio 2025-2027, ieri pomeriggio la platea si è aperta a istituzioni, imprese e mondo economico. Il presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini, in collegamento, ha ricordato: «Dobbiamo costruire insieme un percorso in Europa per far sì che l’energia costi meno per le imprese», uno dei punti del suo intervento. Era a Bastia ieri sera, invece, il ministro per Affari europei, Pnrr e Politiche di coesione Tommaso Foti: «Agli imprenditori umbri dico di avere fiducia in un governo che ha investito massicciamente sul sistema delle imprese, sulla sanità e sulla famiglia – ha spiegato – le opere del Pnrr devono terminare entro il 30 agosto 2026, ma abbiamo assunto alcune iniziative attraverso l’istituzione di facility che consentono, per alcune situazioni particolari, di andare oltre il 2026». E sul fronte della Zes il ministro ha sottolineato come la politica del credito d’imposta abbia funzionato bene al sud «e mi auguro che sia così anche per Marche e Umbria».
La serata è iniziata col saluto della governatrice Stefania Proietti che ha ricordato il valore strategico della collaborazione fra istituzioni e imprese, condizione necessaria per mantenere la regione competitiva: «Insieme dobbiamo costruire il futuro del nostro territorio, servono innovazione e fiducia, che alle imprese non mancano».
A pochi giorni dalla sua elezione, Urbani – ad della Urbani Tartufi, azienda familiare nata a Scheggino nel 1852 e oggi leader mondiale nel settore – ha ricevuto il testimone da Vincenzo Briziarelli (Fbm spa), che ha guidato Confindustria Umbria negli ultimi 4 anni. Un passaggio segnato da continuità e rinnovamento: l’associazione, con oltre mille imprese associate e più di 50mila addetti, rappresenta il 90 per cento del valore della produzione manifatturiera regionale. Briziarelli, tracciando un bilancio del proprio mandato, ha lanciato un messaggio all’Europa: «Meno ideologia e più industria. Con il Green Deal e il sistema Ets (misure per ridurre le emissioni di gas serra, ndr) stiamo penalizzando chi inquina meno e tassando le imprese efficienti. Inseguendo utopie stiamo regalando intere filiere alla concorrenza cinese. L’Europa deve tornare al mondo vero, di numeri, lavoro e investimenti». Nel suo primo intervento pubblico da presidente, Urbani ha delineato la visione che guiderà il suo mandato: un piano straordinario per l’industria umbra, costruito insieme a istituzioni, enti locali e parti sociali. «L’Italia ha bisogno di un piano per l’industria, e anche all’Umbria serve», ha spiegato. «Abbiamo energie e competenze straordinarie che devono poter esprimere tutto il loro potenziale. È tempo di elaborare un progetto condiviso, fondato su produttività, innovazione e capacità di generare valore aggiunto». Urbani ha confermato l’intenzione di lavorare su tre direttrici: rafforzare la struttura associativa e i servizi alle imprese, sviluppare progetti strategici per il territorio e consolidare il ruolo di rappresentanza istituzionale a tutti i livelli. In questo senso, è considerata centrale la crescita dimensionale e tecnologica delle aziende umbre, ancora in larga parte di piccola e media scala. «Una spinta in avanti – ha aggiunto – potrà arrivare dalla Zona economica speciale (Zes), con semplificazioni e credito d’imposta, ma occorre anche utilizzare in modo efficiente i Fondi di coesione, affinché ogni euro pubblico possa tradursi in crescita reale. Dobbiamo sedere allo stesso tavolo per mettere a terra politiche, strumenti e risorse capaci di sostenere la competitività». Con la sua esperienza internazionale e una visione improntata a sostenibilità e capitale umano, Urbani è intenzionato a mettere in pratica quanto annunciato alla vigilia dell’elezione: «Confindustria Umbria deve essere una piattaforma di connessioni e di idee, capace di attrarre competenze, stimolare progettualità e ispirare una nuova stagione di crescita per la regione». Una sfida che parte da un luogo di connessioni, scambi e simbolo della regione produttiva, come Umbriafiere e che chiama a raccolta tutto il sistema economico regionale. «Perché senza impresa non c’è transizione, non c’è occupazione, non c’è futuro». RICONOSCIMENTI Durante la serata sono stati conse-gnati riconoscimenti per la longevità associativa: per 75 anni di adesione, Biocostruzioni, Calcestruzzi Cipiccia, Forti & Spinelli, Mannocchi; per 50 anni, Cancellotti, Pellegrini Costruzioni, Salvati, Splendorini Molini-Ecopartner, Tecnostrade e Tiziancaffè. Un segno di continuità e fiducia nell’associazione che lega generazioni di imprenditori alla stessa comunità produttiva.

Fabio Nucci


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