Bastia

«Controlli, un terno al lotto» Il caso del gazebo rimosso

Ciotti di Rifondazione comunista sulle regole 


BASTIA — Amministrazione municipale nuova e problemi vecchi. E’ questo uno degli aspetti della situazione a poco più di due mesi dalla tornata elettorale che ha stabilito i nuovi rapporti di forza all’interno del consiglio comunale chiamato ad affrontare problematiche consolidate.
Tra queste l’annoso dilemma dei controlli amministrativi, in particolare sugli interventi e insediamenti edilizi. Una materia molto delicata, dove interagiscono esigenze di pubblica tutela con interessi privati. «Non sempre ci sono regole alle quali richiamarsi — osserva il capogruppo di Rifondazione comunista Luigino Ciotti —, ma quando esistono vanno applicate senza dover attendere segnalazioni ed iniziative dei cittadini o dei partiti». Il casus belli al quale Ciotti fa diretto riferimento è il gazebo non provvisto delle indispensabili autorizzazioni amministrative nell’ansa del fiume Chiascio, che è stato rimosso d’autorità, ma solo dopo una denuncia dello stesso consigliere comunale. «Sarebbe bastato un controllo dell’Ufficio tecnico, magari preventivo, per evitare l’intervento di chiusura ed impedire un’iniziativa privata senza le necessarie coperture. L’osservazione, di portata limitata nel caso specifico — secondo il rappresentante di Rc — evidenzia un problema generale molto importante qual è quello dei controlli, che non sono una facoltà, ma un dovere dell’amministrazione comunale a tutela di tutti i cittadini».
m.s.
 

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