Restano in carcere i tre nomadi
Giovanna Belardi
BASTIA UMBRA – Resta in carcere il perugino sottoposto a fermo nell’ambito delle indagini sulla tragica rapina di Ospedalicchio che circa un anno fa causò la morte di Luigi Masciolini, un pensionato di 85 anni. Il gip infatti ha firmato la convalida del fermo e il trentatreenne bloccato dai carabinieri sul tratto autostradale umbro resterà nel carcere di Capanne. L’uomo, difeso dagli avvocati Gianni ed Eugenio Zaganelli, è nato in provincia di Viterbo ma risiede a
Perugia con la moglie e 5 figli. Fino a quando i carabinieri, coordinati dal pm Manuela Comodi, non si sono messi sulle sue tracce viveva raccogliendo ferro. I suoi legali stanno valutando se fare istanza di riesame presso il tribunale della libertà. Sembra che tra gli elementi che hanno portato gli inquirenti sulle tracce del giovane nomade, che al pari degli altri due fermati è accusato di concorso in omicidio a scopo di rapina, siano state anche delle intercettazioni telefoniche che avrebbero svelato il collegamento tra i tre. Ma non si esclude che ci siano anche altre persone implicate in questa vicenda.
Forse la casa degli sfortunati coniugi potrebbe essere stata notata in uno dei tanti giri che i nomadi effettuavano nel territorio. Intanto arriva la soddisfazione del sindaco di Bastia: “L’aver individuato i responsabili dimostra l’impegno e l’efficienza delle forze di polizia che operano nel nostro territorio’’. “I militari mi hanno puntualmente informato sull’esito delle indagini – ha affermato il sindaco Lombardi – che sono state condotte in tempi molto rapidi, considerando la complessità della vicenda. A tutti gli operatori delle forze dell’ordine – ha concluso il sindaco – va il plauso ed il ringraziamento della città di Bastia Umbra, nella consapevolezza che il coordinamento sul territorio a suo tempo concordato e pianificato con il prefetto
sta dando i risultati auspicati’’.
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