Progetto deliberato nel 1970: poi petizione con 1700 firme
di ADRIANO CIOCI
BASTIA – Si allenano per strada, sfidando il traffico. Non è una protesta, ma una necessità. Sono i ragazzi dell’associazione Athlon, una cinquantina, suddivisi nelle varie categorie, esordienti, cadetti, allievi e juniores. «Sin dall’inizio dell’attività, nel ’91 – dice Claudio Lazzari, ex nazionale e direttore tecnico – gli atleti si allenano presso una palestra ricavata in un garage, quindi in un campetto di calcio nella zona verde di Borgo Primo Maggio e, per le corse, sul catrame di via Todi. E’ dal 1969 che ci hanno promesso la pista di atletica». L’iter per ottenere l’agognata struttura ha dell’incredibile: 1970, viene deliberato un progetto di sistemazione del tracciato preesistente nello stadio comunale; 1985, viene varato un nuovo progetto che tiene conto di un mutuo concesso e non più utilizzato; ’95 e ’96 viene destinata una cifra in bilancio.
Nel frattempo la protesta prende consistenza: vengono raccolte ben 1.700 firme. Il sindaco Bogliari, nel 1999, si scuote e scrive a Lazzari testualmente: «La Giunta ha proceduto all’affidamento dell’incarico per la redazione di un progetto preliminare per la costruzione di un campo scuola di atletica in località Tribbio», ed aggiunge persino «preciso che le fasi attivate non consentono ripensamenti nel rispetto delle nuove normative».
Ma l’iter non avanza di un metro. Alla fine i ragazzi di Athlon, una delle due società di atletica della zona, corrono e gareggiano con una maglietta su cui è scritto ”basta catrame, vogliamo la pista di atletica”. Due mesi fa sembra essere ad una svolta: «Il consigliere regionale Brozzi – dice Gianni Bratti, direttore dell’Asalb – ha dichiarato che i soldi per la pista bastiola sono stati individuati tra i fondi residui, impegnati e non spesi, dei campionati mondiali di calcio Italia ’90. Ma non ci risulta». Il riferimento è ad un contributo pubblico riservato ad investimenti modesti che riguardano il ripristino e la messa in sicurezza di strutture già esistenti. Ma il bando, uscito lo scorso mese, è riservato ai piccoli Comuni, con popolazione inferiore a 15 mila abitanti. E Bastia non è tra questi.
«Siamo stati presi in giro ancora una volta – dice Bratti – Attiveremo forme di protesta e se sarà necessario andremo con i nostri atleti persino nella sala del consiglio comunale per una dimostrazione nei canoni della correttezza». E dall’Athlon fanno sapere che sono stanchi di allenarsi per strada e che sono pronti, nuovamente, ad indossare le magliette con lo slogan.
Vannio Brozzi replica: «Mi auguro che il Comune, rispetto al bando regionale, si attivi per presentare il progetto di fattibilità e la richiesta di finanziamento regionale che prevede sì la corsia preferenziale per i Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, ma non esclude gli altri». Tutto si gioca sui cavilli delle norme e l’assessore allo sport, Giorgio Antonini, cerca di gettare acqua sul fuoco: «Se le cose non sono andate come previsto pazienza. Ma faremo la nostra parte ugualmente. A metà mese mi incontrerò con l’ufficio per avviare un progetto da consegnare entro il 3 marzo alla Regione, data di scadenza di un bando che prevede mutui per sanare situazioni come la nostra». E la speranza resta.
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