REDAZIONE Gli studenti reporter
QUESTA pagina è stata realizzata dagli studenti della scuola secondaria di primo grado «Colomba Antonietti» di Bastia Umbra. I ragazzi che hanno partecipato al progetto fanno parte delle classi III D e III G e sono stati coordinati dalle professoresse Nadia Camilli e Margherita Ventura. Il dirigente scolastico è il professor Giuseppe Santino. I redattori: Ciambrusco, Proietti, Colognese, D’auria, De Simone, Del Lugo, Gorny, Grzywa, Jani, Lundraxhiu, Masciotti, Mazzoni, Mercanti, Moroni, Panzolini, Papa, Petrini, Tamburi, Zerbini, Buonpane, Cecchetti, Cingillo,Moccaldo, Pecci, Pilotti, Renzi, Rinaldi, Russo, Savella, Sibilo, Spaccapanico, Proietti, Tarpani, Tomasino, Uccellani.
La riqualificazione dell’ex tabacchificio Giontella. Il dibattito è aperto
SONO STATI ELABORATI diversi progetti per la riqualificazione di tutta l’area, come ci hanno riferito il Dirigente dell’Urbanistica del Comune e una responsabile della sezione del Wwf di Bastia. Infatti, gran parte di questa struttura sarà riqualificata e destinata a esercizi commerciali e uffici. Il progetto ci sembra proiettato verso un ulteriore sviluppo economico di Bastia. Ma è proprio questo di cui ha bisogno la città? Una parte dell’area sarà inoltre destinata a edifici abitativi, favorendo sicuramente un incremento di popolazione con un conseguente aumento del traffico. Per questo sono state previste tre rotatorie che fluidificheranno il transito, ma contemporaneamente cambieranno l’estetica della zona e in particolare di Viale Giontella che vedrà cadere le due memorabili colonne con inciso il nome del fondatore dell’ex tabacchificio.
SI TRATTA DAVVERO di uno sviluppo sostenibile? Ci è piaciuta molto l’idea di realizzare i parcheggi con una pavimentazione fotocatalitica a base di biossido di titanio, in grado di ridurre le sostanze inquinanti nell’atmosfera.Non è male neanche l’ipotesi di proteggere i posti auto con tettoie fornite di pannelli solari che così alimenteranno l’illuminazione dell’area, rendendola più sicura;oppure la scelta di utilizzare asfalto fonoassorbente per le strade, diminuendo l’inquinamento acustico.Una volta tanto una buona tecnologia a favore dell’ambiente! Un’altra questione riguarda gli spazi verdi di cui, per legge, ogni cittadino ha diritto nella misura di 12 mq. pro-capite. Ma in realtà sarà così?
IL PROGETTO è in fase di pubblicazione, in attesa cioè di ricevere e accogliere suggerimenti, proteste e richieste di modifica. Perchè allora non ascoltate anche i nostri desideri? Vogliamo uno spazio con prati e alberi, desideriamo tuffarci di nuovo nella nostra cara piscina che aveva visto tante tabacchine lavorare intorno a lei, ma sogniamo la realizzazione di un grande parco archeologico industriale che ci ricordi la storia della manifattura, dell’organizzazione del lavoro e della gestione sostenibile delle risorse territoriali!
L’INTERVISTA RICORDI E TESTIMONIANZE DI UNA LAVORATRICE DEGLI ANNI ’50 A BASTIA
«Mi chiamo Olinda. Facevo l’operaia»
L’OPINIONE
Idee in cantiere «Piste ciclabili, verde e decoro»
ABBIAMO PRESO la bicicletta, abbiamo imboccato viale Giontella e ci siamo trovati davanti una grande desolazione: un’imponente struttura architettonica ricoperta da teli e cartelli che testimoniano lavori in corso a tempo indeterminato. L’ex tabacchificio «Giontella» ora ispira tristezza e malinconia. Discussioni e manifestazioni hanno accompagnato questo progetto di riqualificazione territoriale, perché i comitati cittadini vogliono che ciò che verrà realizzato sia la «cosa» migliore per Bastia. Attraverso queste pagine messe a disposizione da La Nazione noi vogliamo dire la «nostra: non possiamo addentrarci negli aspetti tecnici, perché non ne abbiamo le competenze,ma abbiamo le idee chiare su quello che desideriamo rinasca in quest’area.
VOGLIAMO tanto verde, piste pedonali, di pattinaggio e ciclabili, aree per il gioco e per lo sport e infine una piscina grande, bella e particolare come quella che c’era .Vogliamo salvare l’ex tabacchificio: la sua struttura, i mosaici, le vetrate e i marmi, perché riqualificare, ristrutturare, non significa distruggere per ricostruire. Questa mentalità non fa parte della nostra cultura: il passato deve rimanere, lasciare i suoi segni sul territorio perché i luoghi storici e la loro destinazione restino nell’immaginario collettivo a rappresentare l’identità dei cittadini che vi abitano.
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