Bastia

Crisi Hemmond, creditori all’attacco

Le imprese artigiane non vengono pagate: vertice con il sindaco Lombardi 
 
 di ADRIANO CIOCI


BASTIA – Ancora un grido di allarme e posti di lavoro a rischio. Il segnale, inquietante ma non del tutto nuovo, giunge dalle imprese artigiane in conto terzi dell’ex Hemmond. Piccole e piccolissime attività nel territorio, che danno lavoro ad oltre 250 dipendenti e che pagano più pesantemente le conseguenze del fallimento dell’azienda, dato che non hanno avuto possibilità di vedere onorati i crediti nei confronti della precedente gestione e di quella che l’ha sostituita. La grave situazione ha spinto ad una ulteriore mobilitazione, tanto che nei giorni scorsi, dopo un incontro tra istituzioni e associazioni di categoria, promosso da Confartigianato e Cna, si è costituito un tavolo per tentare di dipanare l’intricata vicenda.
«E’ una situazione pesante – ha detto il sindaco Francesco Lombardi – che impoverisce fortemente il territorio di quella subfornitura qualificata del settore tessile che aveva consentito alla Hemmond di svilupparsi sul mercato. Ma è un grave colpo per l’economia e la realtà sociale bastiola nel suo complesso, con la prospettiva di vedere presto 250 persone costrette a cercare una nuova occupazione». Alla riunione Lombardi ha lanciato un messaggio alle autorità perché si gestisca in tempi rapidissimi la fase della liquidazione fallimentare dell’azienda, per poi aprire un eventuale nuovo capitolo di iniziativa imprenditoriale. E’ stato anche lanciato un appello agli imprenditori del settore tessile intenzionati a perseguire un serio progetto che risolva le sorti di un comparto che nel territorio vanta professionalità, capacità e tradizione. In allarme anche le forze sindacali. Giorgio Salucci, della Uil, afferma: «Chiederemo un incontro tra i lavoratori della Hemmond e l’Amministrazione Comunale per capire quali strumenti attivare e per ribadire che le potenzialità professionali ci sono tutte, perché si insista sul terreno della continuità».
In serata il sindaco Lombardi ha inviato una lettera circostanziata alle istituzioni regionali, in particolare alla presidente Lorenzetti, all’assessore alle attività produttive Girolamini e al direttore di Sviluppumbria Bottacchiari, nella quale si invita ad una doppia azione: la prima per andare incontro alle piccole imprese dell’indotto che rischiano la chiusura, la seconda per individuare una nuova figura che sappia presentare un credibile piano aziendale che renda ancora competitivo il marchio Hemmond. 

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