Bastia

Duemila firme per il parroco

BASTIA Si fa strada la petizione popolare contro il ventilato trasferimento del dinamico sacerdote  
 
BASTIA — La tensione cresce nella comunità cattolica locale con il trascorrere del tempo, in vista della data per il trasferimento di don Michele Zullato in un’altra parrocchia. L’affetto, la simpatia e la stima sono i sentimenti che muovono tanti bastioli a dire «no» al trasferimento ipotizzato dal vescovo diocesano, monsignor Sergio Goretti, nell’ambito di altre assegnazioni che vedrebbero don Michele destinato ad assumere la titolarità della piccola parrocchia di Colle di Nocera Umbra. Un attaccamento straordinario al prete l’hanno dimostrato anche i partecipanti (un’ottantina di ragazzi e ragazze da 10 a 12 anni d’età) che hanno concluso domenica il campeggio a Sassoferrato, alla presenza dei loro genitori. La dottoressa Adelaide Susta, a nome di tutti (padri e madri presenti), ha manifestato il disagio anche degli adulti per l’eventuale trasferimento. Ma i più determinati sono i giovani con i quali don Michele, nei tre anni di «servizio» a Bastia, ha instaurato un rapporto forte che si è consolidato nell’attività di preparazione spirituale. Il sacerdote, di origine veneta, usa un linguaggio semplice, diretto ed anche «crudo» che piace ai giovani ed ha conquistato anche gli adulti. La petizione per trattenerlo a Bastia, che a Ferragosto era stata sottoscritta da oltre mille persone, ha raggiunto quota duemila senza produrre, per ora, effetti concreti. Il vescovo Goretti non intende rilasciare dichiarazioni, si limita a dire che sta riflettendo sulla necessità di dare risposte esaurienti non solo alla comunità bastiola, ma all’intera diocesi. «Obbedisco», ha detto don Michele, pronto ad accogliere qualsiasi decisione del vescovo, mentre si è preoccupato di raffreddare gli animi dei giovani più determinati (numerosi tra i catechisti), che minacciano di sospendere la loro attività. Insomma, non è solo una questione affettiva, quanto della necessità — sottolinea la gente di Bastia — di portare a termine un ciclo di lavoro per la formazione delle giovani generazioni, nel quale il sacerdote ha dato prova di straordinaria capacità. Promoveatur ut amoveatur (promuovere per rimuovere), è quello classico il principio alla base del provvedimento? Questo il timore di molti; che, tuttavia, si dicono fiduciosi nel vescovo, «purché non si faccia influenzare nella scelta finale».
m.s.
 

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