Bastia

Ex Purina, il progetto va in Consiglio

All’ordine del giorno della seduta anche il piano di recupero residenziale dello stabilimento in disuso 
 
 BASTIA — Tutti i nodi vengono al pettine, prima o poi, e quello che si ripropone oggi in Consiglio comunale è di quelli che potrebbero avere effetti dirompenti sulla vivibilità di un’intera area del centro urbano. Si tratta del Piano di recupero e ristrutturazione dell’ex Purina, già adottato dall’assemblea consiliare, che oggi torna all’esame del consiglio per la definitiva approvazione, dopo le osservazioni e il controllo dell’amministrazione provinciale di Perugia. Di per sé è un Piano destinato a migliorare la situazione dell’area dove lo stabilimento agro-zootecnico è in disuso da quasi vent’anni e al suo posto il piano di iniziativa privata prevede la trasformazione dei volumi in edifici a destinazione prevalentemente residenziale. Il problema che viene in evidenza è quello della viabilità in via Firenze, una strada dell’agglomerato urbano da sempre penalizzata dal passaggio a livello ferroviario che, secondo i programmi concordati con l’amministrazione delle ferrovie, dovrebbe essere eliminato non prima di tre anni. Nel frattempo però la situazione del traffico veicolare, già oggi molto pesante, per la strozzature tra il passaggio a livello e l’incrocio del ponte di Bastiola (nella foto) sarà inevitabilmente peggiorata. Infatti, è in corso di completamento la costruzione di un grosso fabbricato residenziale sulla stessa via proprio di fronte al comparto da ristrutturare dove, nel giro di pochi mesi, andranno ad insediarsi una quarantina di famiglie. Di qui a due anni, inoltre, potrebbe essere realizzato il recupero dell’ex Purina, mentre la viabilità rimarrà così come è oggi. Da sottolineare che questa area nei piani urbanistici del Comune avrebbe dovuto fruire del completamento della strada «rivierasca» progettata e iniziata proprio per alleggerire il traffico delle strade interne della città. I tempi dei progetti e degli interventi pubblici troppo spesso sono in ritardo rispetto alla crescita edilizia della città.
m.s.

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