di ADRIANO CIOCI



BASTIA – Il Centro Regionale “Maschiella” è sempre più proiettato alla ricerca di un ruolo guida nel settore fieristico. Si vorrebbe una struttura al passo con i tempi, ma forti dubbi sono espressi dai gruppi di minoranza in consiglio comunale.
«Questa – dice il presidente di Umbriafiere Spa, Lazzaro Bogliari – è la definizione di chi non riesce a percepire i cambiamenti degli ultimi tempi e di chi non segue da vicino l’attività del centro stesso». E porta, l’ex sindaco di Bastia, un dato che per lui segna una svolta epocale: «Il bilancio 2003, di recente approvato dall’assemblea dei soci, vede un attivo, seppure di poche migliaia di euro. E’ un segnale significativo, una inversione di tendenza. Sta dando i primi frutti l’impegno nel rilancio della struttura nel sistema espositivo regionale. Ora, oltre a continuare ad inserire iniziative di alta qualità, si sta concretizzando il programma di investimento nelle infrastrutture. Gli impegni di Regione e Comune di Bastia sono i primi segnali della giusta attenzione che le istituzioni hanno riservato al Centro Fieristico». Il riferimento va allo stanziamento di 2,5 milioni di euro, subito spendibili per un adeguamento delle strutture. Sui ritardi le polemiche non si spengono, ma Bogliari dice: «Un primo stralcio è già eseguibile e riguarderà una ristrutturazione pressoché totale dell’area, a partire dalla ricopertura dei tre padiglioni espositivi e l’ammodernamento dell’impiantistica». Non assisteremo più, quindi, a infiltrazioni d’acqua dovunque, con disagi tra gli espositori. Le polemiche riguardano anche il centro congressi, inadeguato: manca l’arredo, la strumentazione informatica, la possibilità di effettuare traduzioni simultanee. «Metteremo mano anche qui con impianti all’avanguardia», promette Bogliari, che resterà alla presidenza della Spa almeno sino al prossimo anno. Ed è per questo che traccia gli obiettivi futuri: «Il Centro deve diventare un riferimento del sistema economico regionale, in particolare per la presentazione delle cosiddette eccellenze e dell’immagine dell’Umbria. Obiettivi da conseguire attraverso l’utilizzo di risorse pubbliche ed il reperimento di fondi da parte dei privati».
Una presenza, quest’ultima, già ampiamente attesa da qualche anno, ma della quale non ci sono, al momento, riscontri. «I privati – dice Bogliari – sono ormai alle porte, attendono solo dei cenni, tra questi un’attività ancor più positiva alla quale fornire il loro valore aggiunto».
 

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