Bastia

Giudice di pace, polemiche dopo il «no» di Bastia

Confesercenti locale scende in campo:«Il territorio perde un presidio importante»

COSTO 50 centesimi pro capite
Il costo per Il territorio nel sostenere le spese per la gestione dei locali

di LUCIA PIPPI
BASTIA UMBRA – Il Comune di Bastia Umbra non entrerà a far parte del famoso “patto” tra le Amministrazioni della zona per salvare il Giudice di pace. È quanto deliberato dal consiglio comunale nel corso dell’ultima riunione, nella quale è stato discusso l’ordine del giorno, già approvato da Assisi, Bettona e Valfabbrica, per creare un’unione di Comuni al fine di salvare l’ufficio.In base all’ordine del giorno, inoltre, il Comune di Assisi si era detto disponibile a pagare con i propri fondi la quota maggiore per l’affitto dei locali e le altre spese, attualmente pari a 34mila curo. Alle restanti Amministrazioni rimanevano dunque 16mila euro da ripartire in base al numero di popolazione residente. Secondo i calcoli, infatti, la spesa pro capite per il Comune di Bastia sarebbe di appena 50 centesimi di euro. Una cifra che non andrebbe a pesare molto sulle tasche dei cittadini ma che servirebbe, comunque, a garantire un importante presidio sul territorio anche dopo lo smantellamento della sede distaccata del tribunale.
A questa decisione si stanno opponendo vari soggetti che lavorano in van campi sul territorio. Tra questi anche la Confesercenti comprensoriale per voce del suo direttore Roberto Bisciaio.«Bastia Umbra – scrive Bisciaio è quindi, ad oggi, l’unico Comune del comprensorio, a subire una battuta di arresto; si ricorda, infatti, che Assisi, unitamente a Valfabbrica e Bettona, hanno già espresso parere favorevole al mantenimento dell’Autorità giudiziaria
L’operazione, laddove autorizzata dal ministero di Grazia e giustizia, comporterebbe una spesa, per il Comune di Bastia, inferiore ai 10 mila euro, in quanto il costo del personale addetto all’Ufficio sarebbe completamente a carico del ministero».
«La decisione del consiglio comunale di Bastia Umbra risulta pertanto ingiustificata – aggiunge non solo sotto il profilo economico ma anche e soprattutto sotto l’aspetto pratico. E infatti ben noto (anche da esperienza personale) che il nostro Ufficio di Assisi molto più celere e snello di quello di Perugia in ordine al rilascio di atti giudiziari, ai rinvii di udienze, al disbrigo pratiche quali asseverazioni di perizie, traduzioni, incarichi peritali».
«Inoltre, non va dimenticato che, a seguito delle recenti riforme in tema di revisione delle sedi giudiziarie, il nostro comprensorio si è già visto sopprimere la sede distaccata del Tribunale, con conseguente trasferimento di tutte le pratiche sulla precaria sede di Balanzano, per nulla idonea, sotto il profilo gestionale, ad ospitare processi e pratiche giudiziarie. Rinunciare anche al Giudice di pace- aggiunge Bisciaio – sarebbe di grave pregiudizio per i cittadini, con particolare riguardo a tutte quelle categorie di piccoli e medi imprenditori ed operatori commerciali che, in un così difficile momento di recessione economica, necessitano ancor più di snellezza e rapidità nella risoluzione delle proprie problematiche, principalmente di tipo economico». «La Confesercenti comprensoriale – conclude il direttore – si auspica che il voto contrario espresso da alcuni Consiglieri va assolutamente rivisto e rielaborato nell’ottica di addivenire ad un sensato e doveroso recupero di quanto ancora recuperabile nell’interesse di tutta la comunità».

 

 

 

 

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