Da più parti negli ultimi tempi si levano voci divergenti e dal tono sempre più critico sull’operato del Governo Monti.
E’ inevitabile che quando si è chiamati a porre rimedio ad una situazione disperata si impone l’obbligo di intervenire in maniera decisa, incondizionata e con una tempistica adeguata alla circostanza. Trova quindi giustificazione e comprensione il malcontento del cittadino comune che, sentendo su di sé il peso di una situazione di cui non ne è diretto responsabile , è costretto a pagarne in prima persona le onerose conseguenze. Ci sembrano invece fuori luogo e poco convincenti le polemiche e gli attacchi strumentali esternati da varie sedi e in varie occasioni , tra demagogia e populismo, da uomini rappresentanti i partiti politici, sia di destra che di sinistra, di livello nazionale o locale.
Monti e il suo Governo non sono caduti improvvisamente dal cielo; si sono assunti la responsabilità di dover far fronte ad una crisi economica di enorme portata che qualcuno in precedenza aveva originato e che per anni è stata abilmente mascherata fino a che improvvisamente non si è svelata nella sua intera drammaticità. Una responsabilità che inesorabilmente ha portato ad intraprendere azioni dolorose e impopolari e che i governi precedenti si sono ben guardati dal volerle mettere in atto, nel timore di una inevitabile nefasta ricaduta in termini di voti e di consensi.
Certo è che oggi viviamo una realtà economico-sociale veramente difficile, forse al limite della sopportabilità per tante famiglie, ma ci dobbiamo chiedere in maniera onesta e realistica se in questo momento esistono le condizioni per veder nascere un governo politico in grado di sostituirsi a quello attuale che abbia il coraggio e la forza di continuare con questa politica fatta di scelte difficili, fortemente influenzata da un rigore contabile che in passato non ci apparteneva e condizionata da linee guida dettate da fattori ed entità esterni al nostro Paese. Ci chiediamo anche se esiste oggi un uomo politico che , a livello europeo, goda della giusta considerazione e credibilità di Mario Monti. Probabilmente no. E’ per questo che, crediamo, in questo momento un sostegno responsabile di tutte le forze politiche potrebbe accompagnare questo Governo fino alla naturale scadenza della legislatura nel 2013 contribuendo, già nel breve periodo, a trovare quelle risorse e quelle misure che possano ridare un minimo di certezze e speranza nel futuro, preludendo ad una nuova stagione politica che porti con sé quei connotati di svolta e di cambiamento così tanto attesi.