Bastia

Il consumo di suolo non si ferma’Bruciati’ 4mila metri quadri al giorno In un anno recuperati solo 2 ettari

Anche nel 2024 le costruzioni di edifici e infrastrutture sono continuate nonostante il calo demografico
Bastia Umbra resta il comune più ’antropizzato’. Ma quest’anno il record è andato a Gubbio e Spoleto

Nell’ultimo anno (il 2024) in Umbria sono stati consumati altri 143 ettari di suolo, facendo salire la percentuale di terreno consumato al 5,28%, che conferma come l’Umbria sia in una posizione mediana rispetto alle altre regioni. Si tratta di quasi 4mila metri quadrati al giorno, 163 ogni ora… E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” presentato dall’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nel quale viene indicato che in Umbria sono attualmente 44.397 gli ettari «antropizzati», quelli ciòè che dove sono state costruite strutture mobili o fisse (infrastrutture, edifici o coperture artificiali per capirci). L’unica buona notizia al momento sembra sia quella che ci sono stati due ettari (soltanto due) che sono stati ripristinati. Tanto per fare qualche confronto si può dire che le regioni con maggiore copertura artificiale rimangono Lombardia (12,22%), Veneto (11,86%) e Campania (10,61%), mentre le maggiori perdite di suolo nel 2024 si registrano in Emilia-Romagna (1.013 ettari di nuove aree artificiali), Lombardia (834 ettari), Puglia (818 ettari), Sicilia (799 ettari) e Lazio (785 ettari). La Valle d’Aosta si conferma la regione con il consumo inferiore, ma aggiunge comunque più di 10 ettari alla sua superficie consumata. Tra le altre, solo la Liguria (28 ettari) e il Molise (49 ettari) hanno contenuto il loro consumo al di sotto di 50 ettari. Tornando all’Umbria e al suo 5,28% di suolo consumato, si può dire che oggi siamo saliti a 522 metri quadri ad abitante, rispetto ai 518 dell’anno prima. Oppure che è stato Gubbio con i suoi 14,62 ettari il comune che ha consumato più terreno lo scorso anno, seguito da Spoleto (12,98) e Perugia (10,84). Bastia resta comunque il comune con la percentuale più elevate di infrastrutture ed edifici: 26,18%, poi c’è Corciano (14,85) e Terni (12,87%). «La relazione tra il consumo di suolo e le dinamiche della popolazione – spiega Ispra nel rapporto – conferma che il legame tra la demografia e i processi di urbanizzazione e di infrastrutturazione non è diretto e si assiste a una crescita delle superfici artificiali anche in presenza di stabilizzazione, in molti casi di decrescita, della popolazione residente». Va anche aggiunto che le aree destinate a nuovi cantieri sono comunque la componente prevalente (il 56%) del consumo di suolo annuale. Si tratta di aree generalmente in transizione che saranno in gran parte convertite, negli anni successivi, in aree a copertura artificiale permanente (come edifici e infrastrutture). Il consumo permanente rappresenta il 35% del totale, con una prevalenza di edifici, piazzali pavimentati e strade. I pannelli fotovoltaici a terra rappresentano inoltre una porzione importante del nuovo suolo consumato reversibile e in forte aumento rispetto agli anni precedenti.

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