Bastia

Imprenditore rapito per estorsione, per 4 imputati si va verso la sentenza

BASTIA – Lo scambio sarebbe avvenuto a Ospedalicchio. Due auto parcheggiate una vicino all’altra. Dal finestrino vengono scambiati due borsoni. Un uomo sale su uno dei dei mezzi e lì inizia il suo incubo.Perché l’uomo avrebbe avuto il compito di fare in un certo senso da intermediario tra chi aveva dei soldi, ritenuti di provenienza illecita, e chi, al contrario, ne aveva l’esatta metà, ma puliti. Insomma, 100mila euro da “lavare” con 50mila euro in banconote che avrebbero potuto tranquillamente circolare. Lo scambio, però, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Perugia e del Ros che hanno condotto le indagini,non è andato come immaginato.Chi doveva ricevere i 50mila euro si era ritrovato – secondo quanto ricostruito in aula – con una borsa di carta straccia. A farne le spese il “passeggero”, un imprenditore di Spello che, per punizione,secondo quanto ricostruito dall’accusa, era stato rapito e chiuso in ufficio a Fiano Romano.Finché un parente (che, come il rapito, si è costituito parte civile, sono rappresentati dagli avvocati Antonini e Maccabei) non si era offerto di pagare il riscatto . Ma,invece, del riscatto, i sei presunti responsabili del rapimento, si erano trovati di fronte i carabinieri.Per loro è in corso il processo, in quattro hanno scelto il rito abbreviato che l’11 febbraio dovrebbe portare alla sentenza, in due il rito ordinario (oggi una nuova udienza). Dopo le richieste del pm Valentina Manuali, ieri è stato sentito uno degli investigatori del Ros che ha riferito su un video, per il quale il gup Semeraro aveva chiesto un approfondimento.

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