Bastia

La “cosa giusta”sbanca a Bastia

Protagonisti -Sono state 170 le aziende che hanno esposto i loro prodotti negli stand. Cinquecento gli alunni coinvolti

Successo di espositori e pubblico alla tre-giorni dell’economia sostenibile. E già si lavora all’edizione 2015

BASTIA – Si è conclusa con un lusinghiero risultato “di pubblico e critica”, la prima edizione di “Fa’ la cosa giusta! Umbria”, kermesse dedicata al consumo consapevole e agli stili di vita sostenibili, ospitata negli spazi del polo espositivo Umbriafiere di Bastia dal 3 al 5 ottobre. Oltre 10mila le presenze, per tre giorni ricchi di eventi, dibattiti e momenti di approfondimento dedicati alle diverse anime e ai diversi aspetti della sostenibilità. Una mostra mercato che ha visto la partecipazione di oltre l70 aziende, in rappresentanza di un tessuto economico e sociale sempre più vivo, che riesce a tenere insieme la produzione e la commercializzazione di beni e servizi con il rispetto dell’ambiente e del sistema locale in cui produce e distribuisce i propri prodotti. Aziende, associazioni, professionisti, piccole e medie imprese che rappresentano l’economia reale del Paese, un’economia che produce reddito e occupazione senza lasciare ricadute negative sul territorio, un’economia, in altre parole, sostenibile. Tante le realtà provenienti dall’Umbria a dimostrazione che nella nostra regione c’è chi investe, innova e riesce a realizzare margini.E a fronte di un’offerta di qualità (e quantità), ottima è stata la risposta del pubblico, per la maggior parte umbro ma con presenze significative anche dalle Marche e dal Lazio. Numerosi i turisti, provenienti dall’estero e dalle altre regioni dello Stivale, arrivati in Umbria per le celebrazioni di San Francesco che hanno poi deciso di trascorrere il proprio tempo anche a “Fa’ la cosa giusta! Umbria”. Senza dimenticare gli oltre 500 studenti delle scuole di ogni ordine grado che hanno partecipato ai laboratori nelle mattinate di venerdì e sabato ottobre.«Il grande impegno e la professionalità mostrata dagli organizzatori-sottolinea in una nota Lazzaro Bogl i ari, presidente di Umbrifiere spa -hanno reso possibile un evento uni co, che ha avuto come obiettivo h presenza qualitativa di molti esposi tori e un nutrito programma di dibattiti e workshop ad alto contenuto culturale. Questo è un segnale importante per i centri fieristici che sono chiamati ad ospitare e organizzare manifestazioni:economia e cultura insieme possono inviare messaggi positivi a quanti, oggi sempre più numerosi, sono interessa-ti a condividere un percorso che avvicini la società al prossimo futuro. Un’esperienza quindi da ripetere anche per il grande interesse mostrata dai tanti visitatori consapevoli che la qualità della vita, se ricercata, esi. ste». Un entusiasmo sintetizzato dalle parole di Nicoletta Gasbarrone, presidente di Fair La b, la  giovane società umbra di professionisti specializzati nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi che ha organizzato la kermesse. «Il grande successo di questa tre giorni – spiega Gasbarrone – è il frutto del lavoro di una rete che ha visto muoversi verso la stessa direzione istituzioni pubbliche, imprese e società civile. Questa prima edizione di “Fa’ la cosa giusta!” ci conferma che anche in Umbria, e nel centro Italia, c’è un mondo che fa della sostenibilità ambientale e sociale una caratteristica distintiva della propria azione. La prossima sfida che ci aspetta è non solo l’organizzazione dell’edizione 2015, ma far si che la rete costituita continui ad essere viva ed attiva durate tutto l’arco dell’anno».La manifestazione è stata realizzata in collaborazione con Umbriafiere, con il patrocinio e il contributo dalla Regione e con il patrocinio del Comune di Bastia, Arpa e Cita. “Fa’ la cosa giusta! Umbria” è sostenuta da Società di mutuo soccorso Cesare Pozzo e da Novamont. Un percorso nato dall’incontro con Terre di mezzo Editore, che è stato condiviso con le istituzioni regionali e locali, le più importanti organizzazioni economiche ombre e le diverse anime della società civile regionale.

 

 

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