Bastia

La guerra del T-Red, in 150 vanno dal giudice Ricorsi per riavere i soldi

Dopo la prima sentenza favorevole agli automobilisti c’è chi non paga le multe E in centinaia sono pronti a scatenare la sfida per i rimborsi e salvare i punti tagliati

Il semaforo di Bastia

BASTIA Mentre a livello nazionale monta la polemica sugli autove-lox non omologati, con una sentenza della Cassazione che minaccia di tagliare milioni di euro dai bilanci dei comuni italiani, a Bastia Umbra il caso T-Red continua a infiammare il dibattito. Al centro della contesa, il dispositivo di rilevamento automatico installato all’incrocio tra via Atene, via delle Nazioni e via Hochberg, entrato in funzione il primo ottobre 2024 e sospeso, almeno nella fase sanzionatoria, l’8 gennaio scorso. Nel frattempo, la mobilitazione cittadina non si èfermata.
Sono circa 150 i ricorsi presentati per ottenere l’annullamento delle sanzioni non ancora pagate. Le prime multe sono arrivate il 23 dicembre, colpendo soprattutto automobilisti non residenti o di passaggio, ignari della presenza del dispositivo. La nascita del Comitato “Si Rotatoria No T-Red” il 3 gennaio 2025 ha segnato un punto di svolta: molti cittadini si sono informati, decidendo di sospendere il pagamento dei verbali in attesa di chiarimenti sulla legittimità delle sanzioni. A guidare questa battaglia è proprio il Comitato, che in pochi mesi ha raccolto oltre 1.400 firme e organizzato incontri pubblici per coordinare le azioni dei cittadini. La prima svol ta è arrivata il 23 aprile: il giudice di pace di Perugia ha annullato una multa rilevata dal T-Red, accogliendo il ricorso patrocinato dall’avvocato Katiuscia Malfetta. Il giudice ha evidenziato la man- canza di una delibera di giunta necessaria per l’installazione dell’impianto. Il Comune è stato anche condannato al pagamento delle spese legali, superiori all’importo della sanzione. Questa sen tenza ha aperto la strada a nuove speranze. Il Comitato ha già ottenuto la sospensione dell’efficacia di oltre 100 verbali, in attesa delle pronunce dei giudici. Si tratta di provvedimenti “inaudita altera parte”, presi prima ancora che il Comune abbia presentato le proprie controdeduzioni. Una nuova sentenza del giudice di pace è attesa per venerdì 9.
Intanto, si guarda anche alle sanzioni già pagate. Il Comitato sta valutando come richiedere i rimborsi e la restituzione dei punti patente per coloro che hanno fornito i propri dati. Sabato, alle 20.30 al centro sociale di San Lorenzo, è prevista un’assemblea pubblica per aggiornare i cittadini sugli sviluppi legali e definire le prossime iniziative. L’incrocio do- ve è installato il T-Red si trova in una zona ad alto traffico, vicino a Umbriafiere, alla piscina comunale, a impianti sportivi, uffici e insediamenti produttivi. Nono- stante la complessità della viabilità, i residenti segnalano l’assenza di incidenti gravi negli ultimi anni. Tra le principali criticità denunciate: segnaletica carente, mancanza di comunicazioni ufficiali sul funzionamento del dispositivo e difficoltà a impugnare le sanzioni da parte dei non residenti.
A livello nazionale, il tema della legittimità degli strumenti automatici di controllo della velocità si intreccia con i conti pubblici. La sentenza della Cassazione ha ribadito l’illegittimità delle multe emesse con apparecchi non omologati, distinguendo chiaramente tra “omologazione” e “approvazione”. Secondo il Codacons, nel 2023 le sole 20 principali città italiane hanno incassato oltre 65 milioni di euro dalle multe rilevate con autovelox. Il 12 giugno 2025 rappresenta una data cruciale: entro quella scadenza, tutti i Comuni dovranno adeguarsi al decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approvato nell’aprile 2024, che stabilisce nuove regole per l’installazione dei dispositivi. Le nuove norme impongono criteri più rigorosi sulla segnaletica, sulla distanza tra gli apparecchi e sulla necessità di dimostrare l’elevata pericolosità del tratto di strada monitorato. I prefetti avranno il compito di autoriz-zarele installazioni, valutando parametri oggettivi come l’impossibilità di contestazione immediata e la frequente violazione dei limiti di velocità. A Bastia Umbra cittadini e comitato chiedono trasparenza, chiarezza sugli atti amministrativi e soluzioni meno punitive. La proposta di una rotatoria, avanzata fin dall’inizio, viene considerata da molti una scelta più razionale, meno invasiva e più adatta al contesto. Il caso T-Red si configura così come un esempio emblematico di come la tecnologia applicata alla sicurezza stradale, se non gestita con correttezza amministrativa e condivisione pubblica, possageneraretensioni nel rapporto tra istituzioni e cittadini.

Massimiliano Camilletti

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