A Bastia un quadro pre-elettoraie in continuo fermento
BASTIA UMBRA – La tanto sofferta scelta di Francesco Lombardi quale candidato a sindaco, lungi dal sopire le fibrillazioni delle ultime settimane in casa Ds, ha determinato una profonda frattura all’interno del partito culminata con le dimissioni, rassegnate sabato, del segretario Rosella Aristei. I motivi che hanno portato alla sua fuoriuscita dal partito saranno illustrati nel dettaglio proprio oggi pomeriggio dall’ex segretario attraverso una conferenza stampa.
Intanto in questi giorni tutte le segreterie sono al lavoro. Ieri sera si sono riuniti sia Rifondazione comunista (il cui giudizio su Lombardi è stato sempre molto critico) che la Margherita.
Domani si incontreranno anche Massimo Mantovani ed ad altri ex ed An per valutare il da farsi. Diverse le opzioni sul tavolo, di certo il consigliere comunale, dimessosi da Alleanza nazionale nel gennaio di quest’anno, sarà della partita. Domenica invece si è riunita l’assemblea comunale degli iscritti e simpatizzanti di Forza Italia cui ha preso parte anche il vice coordinatore provinciale Fiammetta Modena. Il coordinatore comunale
Antonio Bagnetti ha sollecitato gli iscritti a collaborare alla formazione della lista e ha presentato il candidato sindaco del centrodestra Fabrizio Masci il quale ha esordito elencando i motivi che lo hanno convinto ad accettare la candidatura.
“Da cittadino – ha spiegato Masci – ho sentito il dovere di fare qualcosa per arginare la situazione di degrado in cui versa Bastia. I bastioli non si sentono più sicuri, la città si sta sviluppando a macchia di leopardo, il problema viabilità vede solo interventi inutili e senza il supporto di un piano organico, l’Ici e la tassa sui rifiuti sono le più alte del comprensorio, il sociale vede solo interventi di facciata ma al di là delle attività meritevoli svolte da associazioni di volontariato non vedo nulla di concreto da parte dell’amministrazione. Sono un cittadino che ha deciso di rappresentare gli interessi di tutti – ha concluso Masci – e non quelli di alcuni come è avvenuto fino ad oggi”.
MASSIMILIANO CAMILLETTI