Bastia

Lite in consiglio comunale

Strappo dei Comunisti Italiani, in aula solo l’Ulivo
 
 
 BASTIA UMBRA – Tensioni e veleni al consiglio comunale ieri pomeriggio. La comunicazione iniziale del sindaco Lombardi relativa ai nuovi orari di apertura degli uffici comunali di Bastia Umbra ha fatto saltare il tappo con Comunisti Italiani e CdL che hanno abbandonato l’aula. Ad accendere la miccia è stato Massimiliano Geoli (Pdci) che ha contestato anche la convocazione del consiglio comunale in orari pomeridiani. Fabrizio Masci (Forza Italia) ha contestato il minor tempo per la lettura delle pratiche da parte dei consiglieri vista la chiusura degli uffici il sabato mattina. Nel centrosinistra, il capogruppo della Margherita Antonello Caleri ha replicato che, se Forza Italia avesse partecipato alle sedute della commissione avrebbe potuto approfondire le pratiche.Il presidente del consiglio Andrea Tabarrini (Ds) ha sospeso la seduta e alla ripresa, anche gli esponenti della lista civica non sono rientrati in aula, giudicando scorretta la procedura. Anche Luigino Ciotti, del Prc, arrivato in piena bagarre è rimasto fuori dall’aula. A garantire il numero legale sono stati Ds e Margherita che hanno approvato le pratiche e chiuso i lavori in un’ora. Alla fine il sindaco Francesco Lombardi ha affidato ad una nota il suo commento: “Il nuovo orario di apertura era stato analizzato attentamente e deciso in giunta. E’ quindi grave che qualcuno l’abbia preso a pretesto per sfogare situazioni politiche di carattere regionale, che nulla hanno a che vedere con la città. Addirittura paradossale le motivazioni addotte dalla minoranza, circa la presunta mancanza di tempo per analizzare le pratiche portate in consiglio, che dimostrano invece il disinteresse nei confronti delle problematiche che attengono la città”. Anche lo Sdi (tardioli) ricorda come l’accordo sugli orari sia stato realizzato di concerto con i sindacati. Fa rumore lo strappo di Geoli a dimostrazione di una frizione latente tra il Pdci e il resto della coalizione.

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