Bastia

Morto dopo la rissa, l’Italia spinge per l’estradizione

Il giovane rumeno detenuto in Germania: l’Italia aveva eseguito il Mae ma lo aveva scarcerato
PERUGIA La Germania sarebbe intenzionata a consegnare Valentin George Neculai, 20 anni, alla Romania visto che è stato bloccato in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso dal paese di origine, per scontare una condanna per lesioni, reato commesso quando era minorenne. Ma l’autorità giudiziaria perugina si sta muovendo per far valere il titolo di reato più grave, ovvero l’omicidio preterintenzionale per la morte di Filippo Limini, avvenuta la notte di Ferragosto a Bastia Umbra quando lo spoletino, dopo aver partecipato alla rissa con i bastioli, era stato colpito prima da un pugno e poi da ’calci e pugni’ inferti proprio da Valentin, almeno secondo le testimonianze. Filippo, mentre era ancora a terra, era stato investito dalla Opel, condotta da Brendon Kosiqi che stava fuggendo, in retromarcia dall’agguato dei rivali. Valentin, in particolare, era scappato a poche ore dalla tragedia dirigendosi al nord Italia mentre gli altri tre erano finiti prima in carcere e poi agli arresti domiciliari. Il rumeno è stato poi bloccato al confine tra Austria e Germania e arrestato. Le autorità tedesche hanno convalidato il fermo e sarebbero intenzionate a consegnare l’indagato alla Romania che però potrebbe acconsentire al rientro in Italia. L’ordinanza di custodia cautelare del gip perugino è stata tradotta e del caso è stata informata anche Interpol. Intanto ieri mattina si è svolta l’udienza davanti alla Corte d’appello di Perugia. A novembre 2019 infatti Valentin era stato bloccato in città per il Mae rumeno ma scarcerato dal giudice che aveva poi rinviato la trattazione del caso. Ieri mattina all’udienza si è presentato l’avvocato Cinque. La Corte, pur in assenza dell’indagato, ha emesso un provvedimento di rifiuto alla consegna del giovane.

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