Bastia

Morto schiacciato da palo, chieste due condanne


II quindicenne Antonio Perella si era arrampicato per gioco

PERUGIA Su quella struttura nes­suno ha mai passato nem­meno una mano di verni­ce, il palo era costruito ma­le e si è infradiciato pur­troppo quando i ragazzi per scherzare si sono ar­rampicati è venuto giù e il povero Antonio è morto”. Al termine della sua requisitoria ieri, il pm, Mario Formisano, ha chiesto due condanne a sei mesi di reclu­sione nei confronti del capo del servizio infrastrutture del Comune di Bastia Um­bra e del responsabile dei lavori pubblici iscritti per omicidio colposo dopo la morte di Antonio Perella, il 15enne che la sera dell’8 agosto del 2015 morì schiacciato da un palo del campo di beach-volley che si trovava vicino al palazzetto dello sport. Formisano ha parlato di “sciatteria” e di un’area “abbandonata” che invece “doveva essere recintata o messa in sicu­rezza”. Il Comune, stando agli accertamenti aveva ac­quisito quello spazio che in origine sarebbe stato co­struito da un privato. Ma non era mai stata collauda­ta o sottoposta a manuten­zione e quel palo della rete para palloni su cui Antonio si era arrampicato, dagli iniziali 4 millime­tri era sceso a 1,5, e si era spezzato, piegan­dosi sul povero ragazzino.

Per il terzo imputato invece il magistrato ha chiesto l’assoluzione. Ieri, dopo la re­quisitoria del pm, la parte civile ha sottoli­neato che “la tragedia poteva essere evita­ta: tutti sapevano che lì ci giovavano i bam­bini”. Si torna in aula a luglio per la senten­za.

Fra.Mar.

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