Bastia

“Niente virus, vada a casa“. E’ in Rianimazione

Cinquantenne di Bastia positivo: era tornato dalla Liguria ed era andato al pronto soccorso. In quarantena anche i medici

NON ERA UN SOSPETTO Aveva febbre e tosse Si era prima rivolto al medico curante e poi in ospedale ma non era stato sottoposto al test

PERUGIA E’ un cinquantenne di Bastia Umbra l’uomo ricoverato la notte scorsa nel Reparto di Terapia intensiva del Santa Maria della Misericordia di Perugia, dopo una grave crisi respiratoria mentre si trovava in isolamento volontario a casa per un’influenza ma senza mai essere stato inserito tra i casi a rischio Covid – 19, nonostante avesse contattato sia il medico curante, che fosse andato personalmente al pronto soccorso dell’ospedale di Foligno. Tanto che adesso, oltre ai familiari, e ai colleghi di lavoro, gli stessi sanitari sono in quarantena. La vicenda del cinquantenne, che il 20 febbraio era stato per motivi di lavoro a La Spezia, in Liguria, è l’emblema di come non sempre i protocolli “Coronavirus“ imposti dall’alto si siano rivelati efficaci. Stando quanto appreso da “La Nazione“ il cinquantenne lo stesso 20 febbraio rientra a Bastia e 4 giorni dopo inizia ad avere la febbre, altissima. Si rivolge quindi al suo medico curante – come da tutti consigliato – che, sembra solo telefonicamente, gli prescrive la terapia antipiretica, poi associata ad un ciclo di antibiotici. Ma la sindrome influenzale non passa e lo scorso 28 febbraio, di pomeriggio, l’uomo si presenta direttamente al pronto soccorso di Foligno chiedendo di essere visitato. Il personale sanitario, per precauzione, indossa l’apposita mascherina ma non tutto l’abbigliamento di contenimento per evitare il rischio contagio. L’uomo infatti non proviene da una zona rossa e ha una sindrome influenzale, ritenuta nemmeno troppo grave. E’ vigile e, quando i medici gli misurano la febbre, non riscontrano alcuna particolare anomalia forse perché ha assunto gli antipiretici. Viene eseguito anche un ecotorace, a causa della tosse secca, persistente. Come da protocollo comunque il personale compila il cosidetto “triage“ per il rischio Covid – 19 ma non rientra tra i casi sospetti e quindi non viene sottoposto al tampone. I medici lo classificano come “codice verde“ e lo dimettono consigliandogli comunque di indossare la mascherina anche in casa. Cosa che farà durante i giorni successivi, mettendo probabilmente “in salvo“ il resto della sua famiglia. Ben sei giorni dopo – e cioè giovedì sera – il 50enne accusa una grave crisi respiratoria. I familiari chiamano il 118 e l’uomo viene trasportato d’urgenza al Santa Maria della Misericordia. Ricoverato nel Reparto di terapia intensiva, intubato e sottoposto al tampone per il Covid – 19 che risulta positivo. Adesso in quarantena, oltre ai familiari (tutto sottoposti ai tamponi) ci sono anche medici e infermieri del pronto soccorso di Foligno che lo visitarono lo scorso 28 febbraio. Lo stesso titolare dell’azienda per cui l’uomo lavora è in isolamento precauzionale per evitare qualsiasi possibile problema. Eri.P. Ma. S.

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