Bastia

“Piccolo Carro” apre le porte e si fa conoscere

La cooperativa sociale ha mostrato laboratori e attività dei giovani ospiti delle tre strutture: “Per far capire la nostra realtà”

BASTIA UMBRA “Non una conferenza stampa ma una visita di conoscenza, per far capire cosa racchiude la nostra realtà, fatta di attività, di tanti giovani ospiti e professionisti. Una realtà rimasta sempre dietro le quinte non, come insinuato da alcuni, per nascondere qualcosa, ma per proteggere chi vi abita: minori e ragazzi con un passato difficile”. È con questa riflessione che ha avutoinizio ieri l’incontro organizzato dalla cooperativa sociale “Piccolo Carro”, da tempo al centro di una “tempestamediatica”in relazione ai tragici fatti che hanno riguardato Sara Bosco e Daniela Sanjuan. Un’occasione voluta per mostrare agli operatori dell’informazione i metodi e i laboratori che si svolgono nelle tre comunità della cooperativa (Assisi, Bettona, Ripa), ma anche di conoscere educatori e ragazzi ospitati. “Ho sempre sognato di dare una casa a tutti i bambini, soprattutto a quegli adolescenti con una storia da dimenticare – ha spiegato Cristina Aristei, presidente della cooperativa – quei ragazzi ingestibili, chiusi a riccio, a volte provocatori e aggressivi e che la società definisce problematici. Giovani che invece sanno dare tanto e si aprono solo se si sentono amati, ascoltati, compresi – ha poi continuato -. Noi partiamo sempre con la logica del foglio bianco: dalla nostra comunità, che loro chiamano casa, possono riscrivere la loro vita e progettare il loro futuro, perché non sono inadeguati e sbagliati, ma pieni di potenzialità. Dia loro che le loro famiglie trovano il coraggio di raccontarsi, cosa che provoca sofferenza. E la sofferenza non va spettacolarizzata ma rispettata e tenuta al sicuro, cosa che facciamo da sempre”. Da oltre vent’ anni il “Piccolo Carro” opera nel territorio e ha ospitato oltre 700 giovani. Ogni anno vengono percorsi circa 314mila km, gestite 26mila scritture contabili, lavorati 10mila documenti e preparati quasi 92mila pasti. Un organico composto da 73 dipendenti, di cui l’86% a supporto diretto degli ospiti (33 ad oggi).Presente ancheil vicepresidente della cooperativa Pietro Salerno e l’intero consiglio d’amministrazione, il direttore generale Fabio Salerno, i legali e lo staff della cooperativa. Si è parlato dei rapporti del “Piccolo Carro” con la pubblica amministrazione, degli aspetti sanitari che fanno capo a medici di base ed Asl, della supervisione dei tribunali e degli assistenti sociali, dei sistemi di vigilanza e dell’afflusso degli utenti che è tuttavia stabile.Molte le attività, in un clima sereno, che impegnano i giovani ospiti tra cui:musica, palestra, teatro, estetica, biblioteca. Infine laboratori cheli vedono acontattocon animali enatura.

Cristiana Costantini

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