Bastia

Politica, è già guerra

Toni accesi tra Forza Italia e Comunisti italiani


BASTIA UMBRA – “Giochi di potere, volevano spartirsi le poltrone alle spalle dei cittadini, li abbiamo fermati”. Questo è quanto si leggeva in città sui manifesti affissi dai Comunisti Italiani in merito alla “scongiurata” ipotesi di allargamento della giunta provinciale a pochi mesi dalle elezioni. Tuttavia, questi manifesti non sono passati inosservati nella Casa delle Libertà, tanto che il coordinamento comunale di FI, per voce di Francesco Fratellini, aveva parlato di un duplice comportamento dei Comunisti, dicendo che “quello che va bene a Bastia Umbra (in fatto di poltrone e incarichi) non va bene in Provincia”. I Comunisti non sono rimasti certo alla finestra, ma affermano che se si “parla di coerenza noi non accettiamo lezioni da chi, nel corso della propria vita politica, ha cambiato più volte partito e simbolo inventandosi alla occorrenza nuove denominazioni politiche, alla stregua di una bandiera che sventoli ora a destra ora a sinistra in base alla direzione del vento” Il partito di Cossutta non ha accettato l’attacco personale al consigliere comunale, Massimo Geoli, in quanto “è un semplice iscritto del partito”, affermano. Ciò che dalla forza di sinistra ci si domanda è se “dietro l’articolo di Fratellini si nascondano le preoccupazioni di altre forze politiche, quindi la volontà di un attacco personale a Geoli”: “I giochi di potere” di cui si fa menzione nel manifesto attengono alla possibilità di allargare la giunta e quindi più denaro per le istituzioni.
“Questi sono i “giochi di potere’ che noi Comunisti italiani abbiamo impedito a Perugia. Altra cosa è i tentativo di stabilire regole di convivenza per una coalizione composti da varie forze politiche di diversc peso elettorale, in modo che tutte le componenti siano tutelate e in modo da evitare fughe di voti verso poli giganti o presunti tali”, si legge nella nota diffusa dal partito. A Bastia Umbra, invece, i Comunisti sono favorevoli alle cariche per le forze che compongono la coalizione,a prescindere dal peso elettorale (elemento osteggiato dalla Margehrita).
“E’ giusto che ogni cittadino al momento di esprimere il proprio voto sappia che il partito che ha scelto seppur “piccolo”, avrà dei rappresentanti in seno all’amministrazione comunale in grado di far sentire la propria voce”, sostengono. “Altri partiti hanno fatto delle parole “democrazia” e “libertà” il proprio slogan (il riferimento alla Margherita è palese, ndr), coloro i quali poi nei fatti difendono gli interessi delle classi più deboli, di chi chiede democrazia e libertà sono i Comunisti”.


Rosita Brufani

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