NONOSTANTE queste spiegazioni, tanta insistenza può apparire un accanimento. «Posso essere ancora più esplicito. A Bastia, come in altri comuni, da anni lavoriamo, con il diretto coinvolgimento dei cittadini, per rendere più efficiente la raccolta differenziata e non possiamo accettare a questo punto che, per ragioni indipendenti dalla nostra volontà e dai nostri comportamenti, possa arrivare un aumento delle spese ai nostri danni». Chi potrebbe sventare questa ipotesi? «L’autorità politica territoriale – spiega Fratellini – e prima di ogni altro la Regione Umbria che gestisce le politiche ambientali sul territorio, e può farlo con interventi mirati ad ottimizzare il sistema di raccolta differenziata». Il timore nel breve periodo è un probabile aumento dei costi. Nel corso della riunione dell’Ato 2, l’11 dicembre – riferisce Fratellini – i tecnici Gest, la società che gestisce i rifiuti, hanno illustrato vari scenari. Una delle ipotesi prevede, già a gennaio, il conferimento della frazione dell’umido fuori regione con un aggravio del costo intorno a 25-30 euro a tonnellata, da sommarsi ai costi attuali di circa 95 euro».