Bastia

«Riaprite l’indagine sulla morte di Samuele»

Gli avvocati hanno depositato l’opposizione all’archiviazione dell’accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti dell’indagato

Chiedono che l’indagine sull’omicidio di Samuele De Paoli (nella foto in basso)non venga archiviata come una “semplice“ omissione di soccorso. Chiedono che le indagini vengano integrate da nuove attività investigative che possano far luce su alcuni punti rimasti ancora oscuri. La madre del calciatore 21enne e i suoi fratelli continuano a chiedere la verità sulla morte di Samuele De Paoli. Per questo, tramite gli avvocati Valter Biscotti (nella foto in alto) e Ilaria Pignattini, si sono opposti all’archiviazione avanzata dalla procura della Repubblica di Perugia che, concludendo le indagini, aveva evidenziato l’impossibilità di sostenere l’accusa di omicidio preterintenzionale a carico dell’indagato Pinheiro Reis Duarte Hudson, transessuale conosciuta come Patrizia. Nei cui confronti ha mantenuto la sola contestazione dell’omissione di soccorso. Samuele De Paoli morì il 28 aprile 2021 a Sant’Andrea della Fratte. Il suo corpo venne trovato in un fosso, vicino alla sua auto. A ucciderlo, evidenzierà successivamente l’autopsia, una crisi vagale conseguenza di una pressione sul nervo omonimo. Una pressione da parte dell’indagato, avvenuta in maniera casuale, secondo la procura, nel contesto di una colluttazione. Un’azione di difesa insomma. Tesi che i legali di madre e fratelli contestano, rilevando come, anche in base alle testimonianze dell’indagato, la stretta al collo sarebbe durata dieci secondi, quando Duarte Hudson si trovava sopra a Samuele. «Non siamo convinti della ricostruzione del pm. Abbiamo depositato anche una consulenza tecnica della dottoressa Valentina Vasino nella quale si evidenzia, e si spiega, perché le lesioni studiate non possono essere istantanee». Inoltre, evidenziano ancora gli avvocati Biscotti e Pignattini, il corpo di Samuele è stato ritrovato supino. Inoltre, sottolineano, «deve far riflettere anche la circostanza che l’indagato ha più volte dichiarato, anche all’uomo (che le faceva da autista, Ndr), di aver avuto la sensazione che Samuele fosse morto tanto da voler tornare a vedere se fosse vero». Per questo chiedono che vengano fatte indagini suppletive per accertare la reale dinamica della colluttazione. Ulteriori indagini anche per verificare la presenza di una terza persona, per la quale, secondo la parte, ci sarebbero molti elementi a conferma, e sull’ultim’ora di vita di Samuele, visto che, dicono i legali, le testimonianze degli amici non coinciderebbero perfettamente con i riscontri investigativi.

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