Bastia

Ritagliano i microchip per clonare i documenti

Tante carte di identità manomesse tra Assisi e Bastia: cinque denunce
Il circuito elettronico contiene foto e impronte digitali dei cittadini

IL CASO
ASSISI Carte di identità manomesse per clonare documenti falsi. Perché se uno è un caso e due una coincidenza, cinque diventano una quasi certezza, che scioglie i dubbi sui crescenti episodi di microchip asportati dalle carte di identità elettroniche per cui la polizia di Stato ha denunciato cinque persone. Il primo caso è avvenuto ad aprile, quando i poliziotti del commissariato di Assisi sono intervenuti a Bastia per una lite in famiglia. Nel corso dei controlli dei documenti, gli agenti hanno notato delle anomalie sulla carta d’identità della donna che aveva richiesto l’intervento, una cinquantenne italiana con precedenti, nota come assuntrice abituale di sostanze stupefacenti. Sul suo documento era stata asportata in maniera quasi chirurgica, e quindi difficilmente visibile se non ad un occhio attento, il microchip presente. Come noto, la carta d’identità elettronica contiene sul retro un microchip che permette lo scambio sicuro dei dati anagrafici e biometrici (foto e impronte digitali) del cittadino, garantendo la sicurezza del documento e permettendo l’accesso ai servizi digitali. Il documento della donna è risultato quindi manomesso, non più conforme alla legge: così è stato sequestrato e la donna denunciata per falsità materiale. Altro caso analogo a luglio, quando, nel corso di un intervento per una persona molesta nei confronti di una dipendente di un bar di Bastia, i poliziotti hanno proceduto come da prassi all’identificazione dei coinvolti. All’atto del controllo, gli agenti hanno notato che la carta d’identità del cliente, un 38enne, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, era stata danneggiata perché priva sul retro del microchip. Anche in questo caso l’uomo non è stato in grado di riferire nulla al riguardo. La carta è stata sequestrata e l’uomo denunciato. Ad agosto, nel corso di un controllo dei clienti di una sala scommesse sempre di Bastia Umbra, gli agenti hanno rintracciato un 29enne, di origine marocchine, residente ad Assisi, già noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti. Anche in questa occasione l’uomo ha esibito la carta d’identità priva del microchip, verosimilmente tolto dolosamente. E così pure per lui è scattata la denuncia. Qualche giorno dopo, alla stazione ferroviaria di Assisi, gli agenti hanno controllato un cittadino di origine marocchine, di 50 anni, residente ad Assisi, con diversi precedenti per guida in stato di ebrezza: anche lui è stato trovato in possesso della carta d’identità priva del microchip, dolosamente asportato. Il quinto caso qualche giorno fa, quando, nel corso di un controllo effettuato insieme alla polizia locale di Assisi in un bar della zona, un cittadino italiano, originario della provincia di Frosinone, di 43 anni, già denunciato dalla polizia di Assisi per combustione illecita di rifiuti, ha fornito un documento diviso a metà in linea orizzontale e ulteriormente danneggiato sul retro, nella zona del microchip risultato asportato. E dalla questura di Perugia spiegano come dopo tutti questi casi, tra l’altro nella stessa zona, si stia ora indagando «sulle motivazioni della manomissione dei documenti ipotizzando che possano essere utilizzati per finalità illecite come la clonazione».

E.Prio.

Exit mobile version