Un patrimonio economico e di tradizione Tutte le virtù dei salumi
BASTIA UMBRA – “I salumi nella storia e nel piatto”: questo il tema di un incontro – realizzato in collaborazione con il Circolo del Subasio – svoltosi nei giorni scorsi in un noto hotel di Bastia Umbra. Davvero molto interessante la relazione dell’alimentarista Pietro Passeri, che con consumata esperienza e grande disinvoltura ha spiegato al folto pubblico presente in sala tradizione e storia della suinicoltura italiana. Una relazione completa e dettagliata che ha ripercorso praticamente tutte le tappe storiche per arrivate fino ai giorni nostri. Ed è proprio nel ventesimo secolo che il patrimonio suinicolo italiano consolida la sua importante posizione nel settore della zootecnia italiana. Dai 3.320.000 capi allevati nel 1955 – ha detto Passeri – si è passati ai circa otto milioni del 1994. Il relatore ha parlato anche delle varie parti del maiale: la barbozza o guanciale, il prosciutto crudo, la spalletta, il capocollo umbro, il salame umbro, la mortadella Bologna Igp, la ‘nduja di spilinga (un insaccato prodotto con le parti grasse del suino). L’alimentarista ha illustrato ognuno di questi prodotti, facendone anche una breve storia. Naturalmente ne ha spiegato anche la conservazione, la stagionatura e il migliore utilizzo in cucina, svelando poi alcuni segreti per riconoscere la carne più genuina. Passeri ha risposto con estrema chiarezza anche alle domande del pubblico. I consumatori si dimostrano di fatto sempre più attenti alla qualità dei prodotti gastronomici.
Roldano Boccali
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